(Foto ANSA/AP)
Chiuso in una sorta di mutismo selettivo, Dylan non aveva risposto all'appello, non aveva parlato dell'onoreficenza nei suoi concerti, e alla fine alla cerimonia per ritirare il premio non ci era andato. Tra i fischi di coloro che lo tacciavano di boria e gli applausi di quelli che leggevano tra le righe un certo significato sovversivo, di protesta, molto in linea con la verve del personaggio in sè; e poi la ribellione (degli altri) alle pompose formalità fa sempre la sua figura.
Ma, dal momento che impegni musicali (una tourneè) in questi giorni lo vedevano a Stoccolma, giacchè che si trovava da quelle parti, ha finalmente ritirato il tanto chiacchierato premio, consistente in una medaglia e un diploma. La cerimonia che si è tenuta in un piccolo hotel era intima e blindata, niente fotografie nè telecamere.
La parte pecuniaria, che ammonta a circa 800mila euro, è però è legata a una condizione, cioè che fornisca un discorso di ringraziamento alla Commissione entro giugno. Lo farà ? Forse, ma "La risposta, amico mio, soffia nel vento".
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