I giudici del processo di Assise a Lanciano hanno considerato le attenuanti generiche dopo che la procura aveva chiesto l’ergastolo, nonostante il rito abbreviato. L’imputato esplose tre colpi contro D’Elisa per vendicare l’investimento mortale della moglie, Roberta Smargiassi.
I legali di Fabio Di Lello, Giovanni Cerella e Pierpaolo Andreoni, avevano chiesto il rito abbreviato condizionato a perizia psichiatrica e all’esclusione della premeditazione del delitto, sostenendo la tesi seconda la quale il Di Lello avrebbe acquistato l’arma del delitto sei mesi prima per usarla contro sé stesso.
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