Pedofilia, per Parolin le dimissioni di Collins sono un modo per «scuotere l'albero»

(Foto ANSA)

di ILEANA CIRULLI - L’ultima ex vittima rimasta nella Commissione per la protezione dei minori, istituita nel 2014 da Papa Francesco, contro la pedofilia nel clero ha presentato le sue dimissioni in questi giorni.

«Ci sono stati alcuni episodi che hanno portato la signora Collins a questo passo. Per quello che io conosco, lei li ha interpretati così e ha sentito che l'unica maniera di reagire, anche un po' per "scuotere l'albero", era quella di dare le dimissioni», ha spiegato il cardinale Parolin, dopo la conferenza «Evangelii Gaudium» nel seminario arcivescovile tenutosi a Firenze.

Marie Collins ha giustificato la sua scelta parlando di «bastoni tra le ruote» e «una mancanza di collaborazione vergognosa» nella Curia romana. Ma il Segretario di Stato ha tenuto a difendere il lavoro della commissione e del suo presidente, l’arcivescovo di Boston, Sean O’Malley: «Ho visto sempre un grande impegno da parte del cardinale O’Malley per la protezione dei fanciulli. Di per sé la commissione non deve occuparsi degli abusi sessuali, perchè è la Congregazione per la Dottrina della fede che lo fa, ma deve cercare, soprattutto, di creare nella Chiesa un ambiente che difenda bambini e ragazzi e non permetta il ripetersi di episodi di pedofilia».

Parolin non ha perso l'occasione per dare il suo parere circa i temi «eticamente sensibili», come l’eutanasia e l’adozione di bambini da parte di coppie omosessuali, fortemente attuali in questo periodo. «È fondamentale essere sempre in un atteggiamento di grande rispetto nei confronti di tutti e di tutte le scelte, anche se evidentemente non si possono condividere tutte le scelte», ha detto Parolin, affermando che la sua è solo «fedeltà al Vangelo».

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