Bari: prostituzione minorile nei pressi dello stadio. L'«orrore» sotto gli occhi di tutti


di ILEANA CIRULLI - Avviene tutto nel parcheggio dello Stadio San Nicola, a Bari: un vero e proprio giro di prostituzione, nel quale vengono coinvolti ogni giorno tanti minorenni. A rendere ancora più disumano il tutto è la loro giovane età. Secondo l'anagrafe sono ancora bambini, ma in realtà questi "piccoli uomini" non hanno più un'infanzia o, in alcuni casi, non l'hanno mai avuta. Costretti a fare sesso, in tutti i modi, con uomini e donne in cambio di soldi, molti di loro non frequentano la scuola e spiegano che i loro genitori sono consapevoli dell'impiego deplorevole al quale i propri figli si dedicano giornalmente.

Ad attirare l'attenzione, soprattutto mediatica, su questa impensabile questione è stato il servizio del noto programma Tv "Le iene" - mandato in onda il 19 marzo -, in cui Nadia Toffa è riuscita, con l'aiuto di un complice, ad attirare questi minorenni e a raccogliere le loro storie. La maggior parte di loro è di etnia rom, ma ci sono anche bambini della Jugoslavia, della Bosnia ed anche un 15enne pugliese. I racconti di questi "adulti in miniatura" sono stati catturati dalle telecamere nascoste dell'inviato e la cruda realtà, in cui sono ingabbiati questi bambini, non ha fatto altro che lasciare senza parole tutti i telespettatori.

I bambini sono tali perché vivono di spensieratezza, di fantasia e di giochi, perché vanno a scuola con lo scopo di ricevere una buona formazione e di costruirsi un futuro solido. Non è il caso di questi ragazzini, coinvolti in un giro perverso, in cui il loro corpo viene continuamente violato fino a vederne perso il possesso. Questo è ciò che accade a Tommy, di 8 anni, che racconta di essersi dato al sesso già all'età di 5 anni; lui, come gli altri bambini coinvolti nella faccenda, raccontano le loro giornate con una normalità disarmante.

Antonio Decaro, sindaco di Bari, ha subito detto: «Al momento c'è un'indagine in corso, avviata qualche mese fa. Da oltre un mese la Polizia municipale con i servizi sociali ha allontanato i primi bambini dalla strada e dalle famiglie che probabilmente li sfruttavano».

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