Visco: "Sulle banche italiane tensioni non giustificate"

"Nelle ultime settimane i mercati azionari hanno mostrato movimenti bruschi; è stata particolarmente elevata la volatilità delle quotazioni delle banche, in special modo per alcuni intermediari italiani. Vi hanno influito, oltre alle incertezze sul quadro internazionale, dubbi e preoccupazioni emersi sulla qualità degli attivi, connessi anche con la lettura allarmistica di una richiesta puramente informativa della Vigilanza europea. Tensioni di questa portata non trovano giustificazione nelle condizioni di fondo delle banche italiane". Così il governatore della Banca d'Italia, Ignazio Visco, nel suo intervento al 22^ congresso Assiom Forex. "Come ribadito recentemente anche dal presidente della Bce, i prestiti deteriorati nei loro bilanci sono stati esaminati nell’ambito dell’esercizio di valutazione approfondita condotto nel 2014; gli accantonamenti necessari sono stati effettuati; non ci saranno nuove richieste di maggiori accantonamenti o di rafforzamento patrimoniale. La volatilità - ha aggiunto - è stata alimentata anche dal clima che si è determinato attorno alla risoluzione di quattro banche che si trovavano in amministrazione straordinaria". Nel caso della crisi di Banca delle Marche, Banca Popolare dell’Etruria e del Lazio, Cassa di Risparmio di Ferrara, Cassa di Risparmio di Chieti, la Banca d’Italia "ha applicato le nuove norme approvate dal Parlamento in recepimento della direttiva europea sul risanamento e la risoluzione delle crisi bancarie". Il numero uno di Bankitalia ha spiegato che "la procedura di risoluzione è stata avviata, in assenza di soluzioni alternative di mercato, data l’irreversibilità del dissesto e l’emergere di insostenibili tensioni di liquidità. Nonostante l’impegno dei commissari, e nonostante l’avvio di trattative con varie possibili controparti, non si sono concretizzate offerte da parte di investitori disposti ad assumersi i rischi connessi con le attività deteriorate, in un contesto di peggiorate condizioni macroeconomiche e di mutate previsioni normative".

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