Boschi: "Sono ottimista per il referendum sulle riforme"

«Ad agosto leggevo i giornali e tutti dicevano che non c’erano i numeri per la riforma. Ero sicura di sì, ma confesso che qualche volta anche io ho dubitato. Ma quando siamo entrati in aula e ho visto la tenacia dei nostri senatori a cominciare da chi come Sergio Zavoli non ha mai lasciato il banco ho capito che non ci sarebbe stata partita. Con buona pace di chi dubitava, la legge passa con 179 voti». Lo sostiene il ministro delle Riforme Maria Elena Boschi, in un'intervista rilasciata al quotidiano La Repubblica sul via libera del Senato al ddl che porta il suo nome.

Per il referendum «non sono preoccupata. Gli italiani sapranno scegliere tra un sistema più semplice e la posizione di chi è ancorato al passato, sono ottimista», aggiunge, e non replica a Bersani che lamenta il mancato riconoscimento dei meriti della minoranza: «Evitiamo le polemiche interne, almeno in questo momento. Tutto il Pd ha fatto un grande lavoro e dev’esserne orgoglioso. Oggi è il giorno del Pd pride». E a Forza Italia dice: «Per me hanno perso una gigantesca occasione. L’occasione di dare un contributo alla riforma che l’Italia aspetta da 30 anni, che abbiamo scritto insieme, che avevano già votato e che ha subito modifiche minime condivise anche da loro. Noi però siamo andati avanti nell’interesse del Paese, non potevamo aspettare Berlusconi. Il nostro Pd cerca l’accordo con tutti ma non è sotto ricatto di nessuno».

«Noi vogliamo bene al Pd. L’idea era arrivare alla fine uniti, insieme e ci siamo riusciti - sottolinea il ministro -. Ma non dimentico i meriti della coalizione, di Ncd e delle autonomie e do anche atto a chi ha fatto una scelta di coerenza rispetto al voto di un anno fa. Verdini non sostiene questo governo, sulla riforma vota in maniera coerente. È un risultato importante, serio e collettivo, raggiunto su impulso di Napolitano».

Alla domanda se l'obiettivo del governo sia votare il referendum a giugno con le amministrative, la Boschi risponde così: «Noi lavoriamo per andare al referendum il prima possibile. Vedremo, ma secondo me è più probabile che sia ad ottobre».

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