Recchi: "Con Vivendi convergenza TLC-media"

"Guardando e analizzando i soli mercati azionari due numeri evidenziano come il nostro Paese abbia sovraperformato il resto dell’Europa: da inizio anno la Borsa ha fatto +17%, la media europea è ferma al 5% e solo nella finestra di agosto la Borsa ha perso il 6% e il Dax più del 10%. La lettura dei mercati azionari è chiara: da parte degli investitori istituzionali c’è una concreta percezione di stabilità del nostro mercato. Insomma verso l’Italia, oggi, c’è percezione di stabilità; si presenta con un goodwill di credibilità grazie a importanti riforme come il Jobs act messe in atto dall’attuale Governo". Lo afferma Giuseppe Recchi, presidente di Telecom, in una lunga intervista al Sole 24 Ore in edicola oggi.
Per Recchi "ci sono due importanti freni alla crescita del Paese: il costo fiscale e il costo della burocrazia. Ma soprattutto, c’è una incapacità a produrre delle concrete strategie industriali per tutti i settori di riferimento. Fa eccezione in questo quadro il piano sulla banda ultralarga. E’ un primo passo importante e il piano ci ha trovato entusiasti. Ma mancano ancora i dettagli, che sono decisivi soprattutto per l’individuazione delle aree di intervento, e comunque tutta la parte operativa deve essere definita e dovrebbe essere completata entro la fine dell’anno. Di certo noi parteciperemo a tutte le gare come abbiamo fatto per le ultime, vincendole tutte, mobilitando risorse per 750 milioni. È chiaro che la partnership pubblico privato e l’arrivo di fondi pubblici è un’ottima notizia per il Paese. Questo, ovviamente, nella misura in cui ognuno deve mantenere il proprio ruolo con il pubblico che fissa le regole e stanzia fondi ove necessari e il privato che fa investimenti sostenibili".
Quanto a Metroweb, "era una importante opportunità di collaborazione tra una società che opera in un ambito territoriale ben definito e il primo operatore di rete in Italia - sottolinea il presidente di Telecom -. Non si sono trovate le condizioni per rendere concreta la collaborazione e non si è trovato un accordo soddisfacente per entrambi. Noi però continuiamo a investire a prescindere da Metroweb con un piano che prevede su dieci miliardi di investimenti, cinque destinati a investimenti innovativi. E’ sbagliata, e ci tengo a sottolinearlo, l’equazione Metroweb uguale investimenti nella banda larga. Ad oggi il dossier è chiuso e non ci sono stati contatti con i nuovi vertici della Cdp, ma Telecom Italia va avanti per la sua strada ed è il maggiore investitore italiano".
Mentre in Vivendi-azionista "vediamo due aspetti importanti che giudichiamo positivamente - spiega il presidente di Telecom -: è un azionista forte, di lungo periodo, che crede nel Paese; ma è anche un azionista importante alla luce delle ultime operazioni messe in atto da Telecom Italia che vanno verso una convergenza tra media e tlc. Stiamo vivendo una grande trasformazione tecnologica sul fronte delle tecnologie che porterà alla trasformazione del business model ancora tutto da scoprire. Trasformazione che Telecom intende cavalcare e giocare da protagonista e la presenza di Vivendi nell’azionariato è da inquadrare anche in questo contesto".

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