Camusso: "Ridurre l'età pensionabile"

«Mi auguro di essere smentita, ma sul piano dell’occupazione l’autunno rischia di portare delle brutte sorprese, penso che il ciclo delle ristrutturazioni non sia finito e che ci siano settori in grossa difficoltà...». Ad affermarlo è Susanna Camusso, segretario generale della Cgil, in un'intervista al Corriere della Sera in edicola oggi.
Secondo la Camusso «da un lato bisogna intervenire con la contrattazione, dall’altro bisogna cambiare la legge Fornero. Abbiamo avanzato insieme a Cisl e Uil proposte, a partire dall’età pensionabile, così da creare spazi occupazionali per i giovani». L’idea di anticipare il pensionamento a Palazzo Chigi c’è, ma per la leader della Cgil «i titoli sono giusti, lo svolgimento è sbagliato. Proporre che si vada in pensione prima ma decurtando l’assegno significa non sapere di che redditi si dispone in Italia e quali pensioni si preparano per il futuro. Bisogna contrastare la povertà ma non dando qualche soldo e lavandosi la coscienza. Serve un percorso d’inclusione, abbiamo avuto incontri con Poletti sulle proposte sull’alleanza per la povertà ma abbiamo visto un taglio diverso nelle ipotesi di Palazzo Chigi». La Camusso poi spiega la proposta del sindacato: «Andare in pensione a 67 anni non va bene e per certi lavori, come l’edilizia o i trasporti, è impossibile. Serve un meccanismo di flessibilità che però non penalizzi i trattamenti».
E sulle coperture sottolinea: «Faccio una domanda brutale: dobbiamo per forza togliere la tassa sulla casa? E poi, non possiamo ridefinire una progressività fiscale e fare una vera lotta all’evasione incentivando, ad esempio, la moneta elettronica?». La Tasi «togliamola a chi ha solo una casa, ma a chi ne ha più d’una o ha immobili di pregio, no - aggiunge -. E poi non capisco questo piano triennale di Renzi, perché a regime dobbiamo rimanere con due sole aliquote Irpef? É iniquo».

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