F1: alla rincorsa delle Mercedes

Doveva essere una stagione all’insegna dell’aggancio alla Mercedes, con Red Bull, McLaren e Ferrari che speravano di poter sorpassare la casa tedesca. Ed invece anche nel 2015 la Mercedes continua a dominare quasi senza rivali, come dimostrano anche le quote delle scommesse sulla formula 1 betfair. La sua superiorità è netta, tanto che la scuderia di Stoccarda intende chiudere i giochi con largo anticipo, senza lasciare nulla agli avversari.

L’aspetto interessante è che nonostante la PU Mercedes dello scorso anno sia stata la migliore, la Ferrari di quest’anno è riuscita, quasi inaspettatamente, a riuscire ad avvicinarsi alle prestazioni della freccia d’argento, traendo la conclusione che la forza Mercedes non sta evidentemente tutta nel motore.

La Mercedes è un insieme perfetto di tecnica e tecnologia: la chiave del suo successo sta certamente, oltre che nel motore appunto, anche e soprattutto nell’aerodinamica e nel telaio, caratteristica esaltata proprio nell’ultimo GP di Gran Bretagna.

A Silverstone infatti la carica aerodinamica è molto importante, soprattutto durante le qualifiche. Ed è lì che tutto si è deciso, come ha anche affermato Andy Green, Dt della Force India: “La Mercedes in Gran Bretagna ha ucciso tutti…le gomme sulla W06 si sono comportate davvero bene dall’inizio alla fine mentre per gli altri la temperatura è salita troppo”. La differenza maggiore tra Mercedes e il resto del circus infatti sembra proprio incentrarsi sulla configurazione della sospensione anteriore, dove la scuderia tedesca è riuscita a trovare il metodo giusto per equilibrare la monoposto sia nelle curve veloci sia nelle lente, attraverso un sistema che non si è riusciti a decifrare con esattezza.

Alle spalle della Mercedes sembrava doversi far spazio la Ferrari, che ha iniziato la stagione in maniera davvero minacciosa, portando spesso Vettel sul podio e alla vittoria. Col passare del tempo però la rossa di Maranello si è distanziata non di poco in termini di prestazioni.

La SF15-T vista nel Gran Premio di Gran Bretagna è stata a dir poco disastrosa, tant’è che dopo Silverstone si è parlato del ritorno del “gambero rosso”, ovvero di una Ferrari che parte forte e pian piano vede la sua performance diminuire durante il Mondiale. Il Cavallino infatti, dopo il successo malese, ha collezionato quattro podi consecutivi, per poi iniziare a scendere sia in termini di risultati (Canada e Austria) sia di performance (Gran Bretagna).

È evidente che esistono problemi tecnici da risolvere, anche Arrivabene aveva affermato sin dall’inizio che questa stagione sarebbe sta di preparazione in vista della prossima

L’analisi del calo di prestazioni della Rossa non è da identificare in un vero e proprio sbandamento collegato ad un sistema che non va più. Silverstone ha messo in luce i problemi sulle curve veloci di una monoposto giunta al limite del suo sviluppo, ma soprattutto una power unit al di sotto delle alte aspettative di inizio stagione.

Tutto ciò spiega, almeno in parte, il basso rendimento in pista sia di Vettel ma soprattutto di Raikkonen, a cui va aggiunto il pessimo rapporto che si è instaurato tra la SF15-T e la gomma Pirelli Hard, che ne ha fortemente condizionato la velocità in gara.

Evidentemente sarà per il prossimo anno. La Mercedes non lascia spazio a nessuno, neanche alla McLaren. Ne sa qualcosa Fernando Alonso, che certamente non si aspettava un simile disastro quando ha deciso di tornare alla scuderia ainglese. Lo spagnolo e il suo compagno di scuderia, James Button, hanno collezionato più dolori che gioie dal mondiale, avendo avuto sotto mano una vettura che si è dimostrata lenta e poco affidabile vista la difficoltà anche a superare il Q2 e la grandissima difficoltà ad arrivare in Q3.