Industria: le imprese chimiche stanno uscendo dalla crisi

MILANO. “Le imprese chimiche in Italia stanno uscendo dalla crisi grazie a specializzazione, innovazione, internazionalizzazione e rafforzamento delle attività più avanzate e di qualità”. Questi i fattori chiave coi quali, secondo Cesare Puccioni, presidente di Federchimica (Federazione nazionale dell’industria chimica) nella relazione all’Assemblea annuale, “il settore ha resistito alla crisi meglio di altri. Rispetto al 2007, ad esempio, la diminuzione del valore aggiunto nella chimica (-6.5%) è stata ben più contenuta rispetto alla media manifatturiera (-13.6%), soprattutto grazie all’innalzamento del contenuto tecnologico dei prodotti.

Il settore nel suo complesso sta uscendo dalla crisi e prevede di chiudere il 2015 con un dato positivo, +1,5%. Puccioni ha citato, fra i segnali positivi, il fatto che “ medi e grandi Gruppi chimici con oltre 100milioni di euro di fatturato sono ormai un numero ragguardevole; tutti sono leader o co-leader a livello europeo e anche mondiale nella propria nicchia di mercato”. Inoltre ha affermato “molte delle nostre imprese hanno aumentato la quota prodotta all’estero dal 34 al 42% dal 2007 ad oggi. Ciò non ha significato delocalizzazione, anzi: basti pensare che il 73% delle imprese che producono anche all’estero nel 2014 era già tornato su livelli pre-crisi, anche per le produzioni italiane” ha affermato. Altro dato da segnalare: “Le imprese chimiche italiane a capitale estero valgono il 38% della produzione chimica in Italia. Con 700 imprese chimiche (in gran parte piccole e medie) che svolgono attività di ricerca, in Europa siamo secondi solo alla Germania”. Infine, “la produttività, calcolata come valore aggiunto per addetto, nelle PMI chimiche è del 50% superiore alla media dell’industria manifatturiera in Italia”.

“La chimica è innovativa, tecnologicamente avanzata, in continua evoluzione ed è capace di attrarre in Italia produzioni di grande peso specifico, anche per tutti i settori a valle .I nostri impianti, però, rischiano di chiudere schiacciati dal peso del costo dell’energia, dei ritardi nelle autorizzazioni, dell’incertezza nell’applicazione delle normative. Difendiamoli prima che sia troppo tardi, cioè prima che le localizzazioni in altri paesi siano state già decise. E’ tempo che si compiano scelte politiche lungimiranti" - ha concluso Puccioni, con questo auspicio:“Liberiamo finalmente l’industria chimica dai vincoli soffocanti e molte volte inutili del Sistema Paese che ostacolano il settore invece di considerarlo strategico per tutto il manifatturiero in Italia, dimostrando di non pensare all’industria di oggi e men che meno a quella di domani”.

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