D'Alema: "Se PD cede Italia piena di populismi"

"Non partecipo più alle riunioni del Pd. Non mi arrabbio neanche più, sono preoccupato. Se si spezza il legame tra il Pd e la sua gente viene meno un punto di tenuta che ha retto finora. E rischiamo di cedere nel pieno della crisi europea, stretti tra Grecia e immigrazione". A sostenerlo Massimo D'Alema in un'intervista al Corriere della Sera.

"Quello che è avvenuto è più che un campanello d’allarme. Ho letto dichiarazioni - aggiunge - che attribuiscono responsabilità alle primarie, ai candidati. Ma come? Una volta le primarie facevano vincere e ora fanno perdere? Tutto questo non c’entra nulla. Quando c’è una tendenza che si manifesta in tutto il Paese e con tutti i candidati, salvo eccezioni, si è di fronte ad un fatto politico. Non ci vuole un grande analista per capirlo: una parte grande del nostro elettorato ci ha abbandonato e il crollo della partecipazione al voto è stato particolarmente forte nelle Regioni rosse". Secondo D'Alema Renzi "si è illuso di avere oramai vinto e di poter fare da solo ma ha finito per deludere molte delle speranze che aveva suscitato. La disillusione è stata ancora più cocente. Di fronte a misure che hanno colpito il nostro popolo, la gente si è sentita tradita". Quindi, ora bisogna riaprire il dialogo interno: "Sì, certo. Basta con questa finzione sui riformisti e i conservatori: tutti vogliamo le riforme. Si tratta di capire se sono le nostre riforme oppure quelle ispirate dal centrodestra". Dunque "ci vogliono coraggio e onestà intellettuale, non si può sempre dare la colpa agli altri". Infine, D'Alema si dice "preoccupato, ho paura che il Paese non ce la faccia e che, se cede il Pd, finisca preda dei populismi. Occorre ricostruire il campo del centrosinistra".

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