Franceschini: "Per la legge elettorale mi appello all'unità del PD: basta toni apocalittici"

"Questo governo è nato avendo due obiettivi: le riforme e la crescita economica. La legge elettorale non solo è uno dei punti cardine del programma di governo, ma riempie anche un vuoto che si è aperto con la sentenza della Corte costituzionale che ha bocciato il Porcellum. Talvolta si tende a dimenticarlo, ma noi abbiamo il dovere di approvare una nuova legge". A riferirlo, in un'intervista a la Repubblica, il ministro per i Beni culturali Dario Franceschini.

"Talvolta si tende a dimenticarlo, ma noi abbiamo il dovere di approvare una nuova legge", aggiunge Franceschini ammettendo che "c’è un problema nel Pd, è vero. Ed è per questo che sento il bisogno di prendere la parola dopo essere rimasto in silenzio per un anno. Sento il dovere di rivolgermi, da ex segretario, agli ex segretari Epifani e Bersani, ma anche a dirigenti di valore come Bindi, Cuperlo e Speranza. Stavolta, per davvero, non solo è in gioco la possibilità di portare a termine una riforma storica che abbiamo fallito almeno dieci volte. C’è un problema serio che riguarda il futuro del nostro partito". Quindi, "non so se il presidente del Consiglio porrà la questione di fiducia. Ma, al di là della scelta formale, la fiducia è implicita. Il voto sull’Italicum sarà comunque una verifica del rapporto fiduciario che esiste tra il Parlamento e il governo. E sarà anche una verifica del rapporto tra il Pd e il suo governo".

Nel senso che se l’Italicum verrà affondato voi andrete a casa? "Renzi mi sembra che sia stato molto chiaro su questo. Questo è un passaggio centrale e, se andiamo a bagno, non è che ce la caviamo fischiettando e facendo finta di niente". Infine, per il ministro "sono anni che parliamo di rafforzare l’esecutivo, di dare un ruolo più incisivo al presidente del Consiglio, non certo di indebolirlo, di fine del bicameralismo. Tutto il dibattito costituzionale ruota intorno a questo. Certi toni apocalittici sono francamente sproporzionati".

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