Lupi: "Lascio il governo a testa alta"

ROMA. "Lascio il governo a testa alta". Lo dice il ministro delle Infrastrutture, Maurizio Lupi, nel corso di un'informativa nell'aula della Camera in seguito all'inchiesta Grandi opere. "So che il tempo è galantuomo", aggiunge Lupi. "A sole 72 ore dai fatti c'è la presa d'atto della necessità della mia scelta di dimettermi" da ministro delle Infrastrutture. "A 72 ore dai fatti e non a 72 giorni". Il ministro sottolinea come "sono qui per un atto di estremo riguardo per il Parlamento dove siedo da 14 anni. E' il luogo della responsabilità, dove rendere conto di quello che ho fatto in questi 22 mesi da ministro. Mi ritengo obbligato a non far cancellare in tre giorni tutto quello che ho fatto in questi mesi, lavorando per il paese insieme a tutti gli uomini del ministero". Quindi, definisce "immotivate e strumentali le accuse che mi sono state rivolte", ribadendo poi che "al di là dei retroscena, Renzi non mi ha mai chiesto di dimettermi". Per Lupi "siamo uomini politici, ma 'uomini' è il sostantivo, la sostanza politica è invece l'aggettivo. Se questo passo indietro può essere un modo per prendere una nuova rincorsa, per rafforzare l'azione del nostro governo, per rilanciare l'azione del nostro partito, allora le dimissioni hanno un senso". Infine, "diventando ministro non mi sono dimesso da padre o da marito. Per me gli affetti vengono prima di tutto, anche di una poltrona seppur prestigiosa".

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