Il Tesoro cede il 5,74% di Enel e scende al 25,50%

ROMA. Il ministero dell’Economia e delle Finanze ha ceduto 540.116.400 azioni ordinarie di Enel Spa, corrispondenti a circa il 5,74% del capitale della società, "attraverso un Accelerated Book Building – ABB” riservato a investitori qualificati in Italia, come definiti all’art. 34-ter, comma 1, lett. b, del regolamento Consob n. 11971/1999, e ad investitori istituzionali esteri", spiega il Mef in una nota. BofA Merrill Lynch, Goldman Sachs International, Mediobanca – Banca di Credito Finanziario S.p.A. e UniCredit Corporate & Investment Banking hanno svolto il ruolo di Joint Bookrunners nell’ambito dell’Operazione.

A seguito dell’operazione, la partecipazione detenuta dal MEF in Enel è scesa dal 31,24% al 25,50% circa del capitale sociale della società. Il corrispettivo della vendita delle azioni Enel ammonta complessivamente a circa 2,2 miliardi di euro. Il regolamento dell’Operazione avverrà il prossimo 2 marzo.

Il MEF si è impegnato con i Joint Bookrunners a non vendere sul mercato ulteriori azioni Enel per un periodo di 180 giorni senza il consenso degli stessi Joint Bookrunners e salvo esenzioni come da prassi di mercato. Equita SIM Spa e Clifford Chance hanno assistito il MEF nell’ambito dell’Operazione, rispettivamente in qualità di advisor finanziario ed advisor legale.

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