Papa Francesco: "Preghiamo insieme per l'unità delle due Coree"

"Ora vi invito a pregare insieme in silenzio per l'unità delle due Coree". Lo ha detto il papa parlando con i ragazzi asiatici a Daejeon. "Ma ci sono due Coree? No, c'è una, ma è divisa, la famiglia è divisa. E questo è un dolore" ha aggiunto. Per questo ha consigliato la preghiera e indicato la "speranza" di "parlare la stessa lingua". Dunque in silenzio Bergoglio ha pregato con i ragazzi per l'unità della Penisola. "La Corea è una, è una famiglia, voi siete fratelli che parlate la stessa lingua", ha aggiunto.

Il mio inglese è povero, ma non potevo parlarvi con fogli 
"Il mio inglese è povero, ma un amico mi ha detto che non potevo parlarvi con un foglio in mano. Allora devo parlarvi spontaneamente, dal cuore ma ho difficoltà e anche se il mio inglese è povero alla fine ho deciso. Posso dire qualcosa di spontaneo, ma devo farlo in italiano, chiedo la traduzione, grazie". Così il Papa ha introdotto le sue risposte ai ragazzi coreani radunati a Daejon e ha organizzato un botta e risposta. E' stato applaudito moltissimo quando ha detto che il suo inglese era povero. I ragazzi urlavano "non è vero" , ma lui ha ripetuto, "sì, sì, è povero".

Cambogia non ha 'santi', tornato a casa me ne occuperò 
 Il Papa ha fatto una promessa ai ragazzi asiatici: di occuparsi appena tornato a Roma delle procedure per avviare beatificazioni e canonizzazioni anche in Cambogia. L'intervento di uno dei ragazzi aveva osservato "con un po' di dolore e nostalgia della sua terra che in Cambogia non ci sono santi ancora. Bene, i santi in Cambogia ci sono, ma lo so, la Chiesa ancora non lo ha riconosciuto, non ha beatificato e canonizzato nessuno. Ti prometto - ha detto al giovane - che me ne occuperò quando tornerò a casa: parlerò all'incaricato di queste cose, che è un buon uomo, si chiama Angelo (alludeva al prefetto della Congregazione per le cause dei santi, Angelo Amato, ndr) e gli chiederò di fare una ricerca su questo, lo prometto".

Francesco incontra papà vittima Sewol, lo battezzerà 
Il Papa ha incontrato Lee Ho-Jyn, il padre di uno dei ragazzi morti nel naufragio del Sewol avvenuto lo scorso aprile. Questi gli ha chiesto di poter essere battezzato e il Papa ha accettato, decidendo che lo battezzerà domani mattina nella nunziatura di Seoul. Papa Francesco ha potuto salutare prima dell'inizio della messa un gruppo di dieci persone, tra cui il signor Lee, più un altro familiare di vittime del naufragio e otto ragazzi superstiti della tragedia, che indossavano magliette gialle. Anche Seoul e i dintorni di Daejeon sono costellati di fasce gialle che ricordano le vittime del naufragio, quasi tutti ragazzi, per i quali la Corea è ancora in lutto nazionale. Lee Ho-Jyn si era avvicinato al Cristianesimo già da due anni, dopo la morte del figliolo ha compiuto con gli altri familiari delle vittime un pellegrinaggio di centinaia di chilometri cominciando dal porto da cui partì il traghetto per l'ultimo viaggio prima del naufragio. Padre Federico Lombardi ha commentato come particolarmente "significativa" la decisione del Papa di battezzare il signor Lee. Il portavoce ha infatti ricordato che in Corea si registrano circa centomila nuovi battesimi ogni anno, molti tra gli adulti, e che la perdita del figliolo del signor Lee rende ancora più significativo questo battesimo. Domattina in nunziatura Lee Ho-Jyn sarà accompagnato dalla figlia, sorella del ragazzo morto. Papa Bergoglio ha inoltre nuovamente ricordato i superstiti e le vittime del naufragio durante l'Angelus a fine messa. Ha in particolare chiesto ai coreani, che hanno mostrato compassione e solidarietà dopo questa tragedia, di continuare ad avere questi atteggiamenti, soprattutto verso malati, poveri e persone deboli.

Posta un commento

0 Commenti