Papa Francesco: "Aggeggi e cose di moda fanno perdere solidità"

La Corea del Nord minaccia attacchi "preventivi spietati" contro il Sud per le "contestate" manovre militari congiunte di Seul e Washington che prenderanno il via domani, nel giorno della partenza di Papa Francesco dopo cinque giorni di visita pastorale in Corea del Sud. E' il 'messaggio' diffuso dal regime attraverso la tv statale Kctv.

Ragazzi dell'Asia svegliatevi, 'wake up, up, up, wake up' - "Wake up, up, up, wake up". Ha ripetuto Papa Francesco durante la omelia della messa che celebra a Hemi per concludere la sesta giornata della gioventù asiatica. Ha alzato gli occhi dal foglio, sorriso, e ripetuto il gesto e le parole. Anche alla fine dell'omelia, dopo che il traduttore ha completato la versione in coreano dell'ultima parte, il Papa, ancora sorridendo e gesticolando, ha detto "Wake up, wake up".

Le minacce della modernità - Un modo con cui "il mondo minaccia la solidità e identità cristiana è la superficialità: la tendenza a giocherellare con le cose di moda, gli aggeggi e le distrazioni, piuttosto che dedicarci alle cose che realmente contano". Lo ha detto il Papa nel discorso ai vescovi asiatici, aggiungendo che "in una cultura che esalta l'effimero e offre numerosi luoghi di evasione e di fuga, ciò presenta un serio problema pastorale".

Non si dialoga "nascondendosi dietro risposte facili, frasi fatte, leggi e regolamenti". Servono "empatia, accoglienza sincera, apertura di mente e cuore", "se la nostra comunicazione non è un monologo". Lo ha detto il Papa ai vescovi dell'Asia riuniti nel santuario di Hemi, 68 presuli da 35 nazioni, con i quali ha si è intrattenuto sulle prospettive della missione in Asia.

"Spero fermamente che i Paesi del vostro Continente con i quali la Santa Sede non ha ancora una relazione piena, non esiteranno a promuovere un dialogo, a beneficio di tutti". Papa Francesco lo ha detto ai vescovi dell'Asia riuniti nel santuario di Hemi, 90 chilometri a sud di Seul, luogo simbolo delle persecuzioni anticristiane. "Non mi riferisco - ha aggiunto il Papa a braccio - solo al dialogo politico, ma anche al dialogo umano e fraterno". Le parole del Papa potrebbero essere applicate alla Corea del Nord, alla Cina e ad altri paesi dell'Asia orientale con cui la Santa Sede non ha relazioni diplomatiche.

Il Papa ha battezzato Lee Ho Jin, padre di uno dei ragazzi morti nel naufragio del traghetto Sewol, nel quale lo scorso aprile sono morte 293 persone, e 10 disperse, in gran parte ragazzi della scuola superiore. Lee ha scelto di chiamarsi Francesco.

Gli organizzatori locali stimano in circa un milione le persone presenti alla messa che il Papa, con il cardinale Pietro Parolin e l'arcivescovo Andrew Yeom Soo-jung, celebra presso la Porta di Gwanghwaum di Suel. Durante il rito, celebrato in latino e coreano, il Pontefice ha beatificato Paul Yun Ji-Chung, primo martire della Chiesa coreana e altri 123 suoi compagni, uccisi durante la persecuzione del 1791.

Si toglie scarpe per entrare nel centro disabili gravi 
Il Papa si è tolto le scarpe prima di entrare nell'edificio del centro di recupero di Kkottongnae dove vengono assistiti disabili gravi e molto gravi. Nella cultura locale il togliersi le scarpe è segno di rispetto. Una bimba in abito tradizionale ha donato al Pontefice una ghirlanda intrecciata che lui si è subito messa al collo. In una piccola cappella papa Francesco ha incontrato diversi malati, alcuni in carrozzella, e ad alcuni di loro ha posato la mano sul capo. La casa ospita anche una cinquantina di bambini disabili abbandonati dalle famiglie, come ha ricordato il vescovo di Cheongju, mons. Gabriel Chang Bong-hun nel suo saluto a papa Bergoglio, che papa Bergoglio ha abbracciato, prima di prepararsi a assistere a uno spettacolino in suo onore preparato dai più giovani assisiti del Centro.

Fitto di impegni anche il terzo giorno in Corea 
 E' fitto di impegni anche il terzo giorno del viaggio del Papa nella Repubblica di Corea (Sud). Papa Francesco ha beatificato, nella notte ora italiana, Paul Yun Ji-Chung e 123 suoi compagni, della prima generazione di martiri coreani. Al rito, presso la Porta Gwanghwamun di Seul, ha preso parte una folla di gente colorata ed entusiasta, che gli organizzatori locali stimano in circa un milione e che secondo le stime riferite da padre Federico Lombardi è di almeno ottocentomila. Una delle preghiere dei fedeli è stata letta da un cinese della chiesa clandestina della Cina continentale. Nel pomeriggio, quando in Italia saranno le 8,30, il Pontefice visiterà Kkottongnae, a 90 chilometri circa da Seul. Si tratta di un centro, il cui nome significa "collina dei fiori", che include alloggi, ospedali, una università e centri di recupero per poveri e malati abbandonati di ogni età. Accoglie ogni anno migliaia di persone e ha 8 centri "fratelli" in tutta la Corea. Il Papa visiterà la sezione dedicata alle persone disabili. Subito dopo, presso la School of Love di Kkottongnae, papa Bergoglio incontrerà le comunità religiose in Corea e celebrerà i vespri, in latino e coreano. La tappa successiva lo porterà al Centro di spiritualità di Kkottongnae per incontrare i leader dell'apostolato laico, Consiglio cattolico istituito nel 1968 che ha 27 sedi in tutta la Corea. Nella cappella, di fronte a circa 150 persone, papa Francesco pronuncerà un discorso.

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