Renzi: "Riforme ad ogni costo"

Con 10 voti a favore e 4 contrari, la giunta per il regolamento del Senato ha stabilito che è legittimo l'utilizzo del 'canguro', la tecnica di accorpamento delle votazioni che ieri ha permesso di far decadere 1400 emendamenti alle riforme. Lo spiega Francesco Russo (Pd). Hanno votato no alla decisione della giunta Sel, M5S e Lega.

"Modello legge elettorale dei sindaci: un vincitore - eventualmente con ballottaggio - che ha i numeri per governare. Se non governa è colpa sua, non ha alibi. L'Italicum va in questa direzione. È stato già approvato alla Camera. Sarà modificato dal Senato e diventerà legge definitivamente". Così Matteo Renzi nell'e-news. "In queste ore i senatori che sostengono la riforma e che stanno subendo l'ostruzionismo di una piccola parte dei loro colleghi stanno dimostrando il senso delle istituzioni più straordinario che si possa chiedere. Approveremo la riforma in prima lettura, nonostante le urla e gli insulti di queste ore", spiega ancora Renzi nell'e-news. Le riforme non sono il capriccio di un premier autoritario. Ma l'unica strada per far uscire l'Italia dalla conservazione, dalla palude, dalla stagnazione che prima di essere economica rischia di essere concettuale. Io non lo lascio il futuro ai rassegnati. Questa è la volta buona, costi quel che costi".

"Porterà delle conseguenze la rottura che il Partito Democratico, in maniera unilaterale, ha praticato attraverso la voce del sottosegretario Lotti". Lo ha detto il leader di Sel, Nichi Vendola, parlando a Bari con i giornalisti. "Vogliamo capire esattamente - ha aggiunto - se il Pd ha scelto un'alleanza strategica e di lungo periodo con la destra". "Questo naturalmente - ha concluso - cambierebbe tutto. Noi la subiremmo ma ne trarremmo anche le conseguenze".

Per il protrarsi della riunione della giunta per il regolamento, slitta la ripresa della seduta in Aula al Senato sulle riforme. Lo ha comunicato la vicepresidente Linda Lanzillotta. L'Aula riprenderà alle 15.

Nella prima mezz'ora di seduta hanno preso la parola diversi senatori per chiedere al presidente del Senato spiegazioni sulla conduzione dei lavori d'Aula. I dem Massimo Mucchetti e Paolo Corsini, ma anche l'esponente di PI Mario Mauro hanno espressamente sollecitato un chiarimento sull'utilizzo del 'canguro' per una materia delicata come quella costituzionale. Il 'canguro' è una tecnica usata per lo sfoltimento degli emendamenti, che considera superate le proposte di modifica analoghe a quelle già votate e consente così di 'saltare' a quelle successive. Ieri pomeriggio Grasso ha applicato questo meccanismo agli emendamenti all'articolo 1 del ddl costituzionale e la sua decisione ha fatto decadere 1.400 proposte di modifica al testo. L'opposizione ha protestato e ha chiesto che sul tema si pronunciasse la giunta per il regolamento, convocata questa mattina dal presidente del Senato.

La seduta notturna si era conclusa col voto e la bocciatura di soli 5 emendamenti, a causa dell'ostruzionismo. Sel sulle barricate ma Renzi attacca: "sceneggiate di chi ha paura di perdere la poltrona". 

Al termine della seduta sulle riforme ieri sera è stata anche sfiorata la rissa tra senatori del Pd e del M5s nei corridoi e nelle sale di Palazzo Madama. I contendenti sono stati però separati da altri colleghi e dai commessi. Già durante la seduta c'erano state forti tensioni per gli interventi dei senatori del M5s contro gli esponenti del Pd, tanto che il capogruppo Luigi Zanda aveva protestato con il presidente Pietro Grasso: "questa seduta è servita solo per farci insultare". All'uscita è stato preso di mira dai senatori grillini soprattutto il sottosegretario alle Riforme Luciano Pizzetti, già oggetto di attacchi verbali in Aula. In sua difesa sono intervenuti alcuni senatori del Pd e ne è nato uno scontro verbale, che si è protratto nella sala Mazzini e nella sala Garibaldi, antistanti all'uscita dell'Aula. I toni di entrambe le parti sono via via cresciuti e quando i senatori dei due schieramenti sono arrivati ad avvicinarsi fisicamente, percorrendo il corridoio dei busti, si è sfiorata la rissa, evitata grazie all'intervento di altri parlamentari dei due stessi partiti e di alcuni commessi che si sono frapposti.

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