Renzi preme l'acceleratore: lunedì la riforma del Senato

ROMA. Matteo Renzi preme l'acceleratore e durante la direzione Pd di venerdì pomeriggio assicura che il prossimo 31 marzo il governo approverà il ddl che contiene la riforma del Senato e del Titolo V. "Le riforme - spiega il premier -  non servono solo per essere creduti dai cittadini, ma anche per essere credibili ai tavoli europei".
Sul terreno dei cambiamenti costituzionali l'opposizione interna del partito si è fatta sentire, ma è su un altro dossier che il Pd rischia di spaccarsi, cioè sui provvedimenti che riguardano il lavoro. Renzi lo sa e in direzione ostenta fermezza: "Possiamo migliorarli", ma gli interventi su apprendistato e contratti a termine "non sono a piacere": cioè si faranno.
L'esame del primo decreto lavoro dovrebbe iniziare a Montecitorio a metà aprile, ma secondo diversi retroscena, il capogruppo democratico alla Camera Roberto Speranza ha già avvertito il ministro competente, Giuliano Poletti. La sinistra del Pd contesta diverse norme portanti e allo stato attuale i numeri per farlo approvare in parlamento non ci sono. Il flop potrebbe avvenire già in commissione Lavoro. Qui gli esponenti della minoranza dem, insieme a Sel e M5S, più l'ex sindacalista Renata Polverini, di Forza Italia, potrebbero votare in sintonia. A presiedere la commissione è poi l'ex ministro Cesare Damiano, cuperliano e molto legato alla Cgil. Insomma, il timore dei renziani è che si possa su questo terreno consumare la rottura definitiva proprio con la Cgil di Susanna Camusso, che non ha risparmiato critiche aspre a Renzi.
Il premier pensa naturalmente anche alle prossime scadenze elettorali, europee in primis: il segretario del Pd proporrà che la gestione del partito venga affidata a due vicesegretari: Debora Serracchiani e Lorenzo Guerini. Non solo: anche le regionali in Piemonte: "Il 12 aprile a Torino apriamo la campagna elettorale con Chiamparino - fa sapere Renzi - per recuperare la Regione e sempre a Torino con Fassino organizzeremo il prossimo vertice europeo sulla disoccupazione giovanile a luglio".

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