Berlusconi decaduto dal Senato. Pascale: "Papa mi riceva e ascolti sua tragedia"

"Campagna elettorale? Berlusconi ci ha abituati a farla in maniera permanente, anche quando stava al governo. Noi a primavera abbiamo cinquemila Comuni che votano, a maggio abbiamo le europee, quindi in qualche misura una campagna elettorale già c'è. Se invece pensiamo alla possibilità di votare in primavera, io non la voglio e la escluderei". Lo ha detto Guglielmo Epifani, segretario del Partito Democratico, intervenendo questa mattina ad Agorà, su Rai Tre. "Noi - ha aggiunto - non abbiamo paura di nessuno, rispettiamo tutti, ma non abbiamo paura di nessuno. Restiamo la più grande forza politica del paese, abbiamo vinto tutte le amministrative. Il punto vero è che noi oggi ci carichiamo di una responsabilità ancora più grande alla guida del paese, e abbiamo all'opposizione da una parte il Movimento Cinque Stelle e dall'altra la nuova Forza Italia, e questo rende più insidioso il terreno. Dobbiamo saper rispondere alzando la qualità dell'azione di governo. La nuova situazione richiede una ridefinizione dell'agenda di temi e di cose da affrontare. Le sfide saranno molto più impegnative, su questo ci giochiamo l'efficacia dell'azione di governo". "Con tutti i suoi limiti la legge di stabilità sarà approvata entro la fine dell'anno. Il riordino dell'agenda politica deve prevedere un intervento più forte su occupazione e sul rilancio degli investimenti. Terzo punto, bisogna che il governo faccia propria una linea nei confronti dell'Europa che da un lato porti a chiedere più Europa e dall'altro a chiedere un cambiamento delle politiche fiscali ed economiche europee", ha sottolineato. "Da qui davvero avremo un'insidia nella prossima campagna elettorale, perché è facile fare populismo e dare tutta la colpa all'Euro e all'Europa e nascondere le proprie colpe e le proprie responsabilità, cosa che una parte del nostro sistema politico è bravissima a fare da sempre", ha concluso.
'Lancio un appello a papa Francesco. Un appello affinché mi riceva e ascolti la storia di Berlusconi'. Così in un'intervista al Corriere della Sera Francesca Pascale, fidanzata di Silvio Berlusconi, che lo descrive non 'depresso' ma 'arrabbiato, ha la rabbia di chi ha subito una sentenza ingiusta'. Per la grazia, dice, 'avevo pensato di scriverla io, la lettera. Anche i figli erano d'accordo. Poi abbiamo capito che per lui sarebbe stata come una violenza, visto che è innocente. Avevo pensato di andare al Quirinale da Napolitano. Poi ho capito che avrei trovato le porte chiuse'. Ma 'se quelle porte non fossero chiuse ci andrei, a parlare col capo dello Stato. Come andrei di corsa a parlare con papa Francesco del caso Berlusconi'.
'Oggi per me - sottolinea - è il giorno di un'amarezza indicibile. Lui vela sempre con l'autoironia anche la sua tragedia personale ma io non ci riesco'. E adesso 'vorrei portarmelo via, allontanare il mio uomo da chi lo odia, per preservarlo dai colpi e dall'umiliazione ingiusta. Mi rendo conto però che così non sarebbe lui, non si riconoscerebbe guardandosi il mattino'. Quanto ad Alfano 'gli sarebbe bastato aspettare e sarebbe stato lui il leader naturale', mentre ora 'già dal nome, più che un partito, quello di Angelino sembra una società di autonoleggio'. Il premier Enrico Letta invece 'è un democristiano sbiadito. Anzi, l'indole sua e della sinistra è quella dei comunisti. Ma anche sono peggio dei comunisti perché negano di esserlo'.
L'ex premier Silvio Berlusconi è decaduto dal Senato della Repubblica italiana. "Essendo stati respinti tutti gli ordini del giorno presentati in difformità dalla relazione della Giunta per le Immunità che proponeva di non convalidare l'elezione di Berlusconi la relazione della Giunta deve intendersi approvata". Lo ha detto il presidente del Senato Pietro Grasso confermando la decadenza del Cav da senatore. A prendere il posto di Silvio Berlusconi al Senato è il primo dei non eletti in Molise per il Pdl Ulisse Di Giacomo.

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