WASHINGTON – “Israele ha accettato le condizioni necessarie per finalizzare un cessate il fuoco di 60 giorni”. Con questo annuncio, pubblicato sulla piattaforma Truth Social, il presidente americano Donald Trump è tornato a farsi sentire sul conflitto in Medio Oriente, rilanciando una possibile svolta diplomatica nella guerra tra Israele e Hamas.
“I miei rappresentanti hanno avuto un lungo e produttivo incontro con gli israeliani su Gaza. Durante la tregua lavoreremo con tutte le parti per porre fine alla guerra. Spero che Hamas accetti l’accordo, perché la situazione può soltanto peggiorare”, ha scritto Trump.
Proposta sul tavolo, ma i raid continuano
L’annuncio arriva in una giornata ancora segnata dal sangue: almeno 14 persone sono morte nei raid israeliani sulla Striscia di Gaza. Secondo fonti locali, le operazioni hanno colpito aree residenziali a Khan Yunis e Deir al-Balah, confermando che, nonostante le aperture diplomatiche, la guerra continua sul terreno.
Hamas, al momento, non ha commentato ufficialmente la proposta, ma fonti vicine all'organizzazione fanno sapere che il movimento sta valutando le condizioni poste da Israele. Il punto chiave resta il rilascio dei prigionieri e la fine del blocco sulla Striscia.
Iran: crisi con l’Aiea e tensioni interne
Nel frattempo, si aggrava anche il fronte iraniano. Teheran ha annunciato la sospensione della cooperazione con l’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea), un passo che rischia di compromettere ulteriormente i già fragili equilibri nella regione.
Sempre oggi, le autorità iraniane hanno riferito di aver ucciso due persone e arrestato almeno 50 sospetti con l’accusa di “spionaggio per il Mossad”, i servizi segreti israeliani. Una nuova ondata repressiva che si inserisce in un contesto di crescente tensione tra Iran e Israele, con reciproche accuse di sabotaggi e attacchi cyber.
Uno scenario fragile
L’annuncio di Trump, seppur rilevante, non è stato confermato dalla Casa Bianca, né dalle autorità israeliane. Tuttavia, rappresenta un segnale di pressione politica per spingere verso una tregua in un conflitto che ha già causato migliaia di morti e un’escalation regionale.
Mentre si attendono reazioni ufficiali da Hamas e da Washington, la situazione resta estremamente fragile. Il cessate il fuoco potrebbe aprire uno spiraglio di speranza, ma senza un'intesa chiara tra le parti, il rischio di un’escalation resta concreto.
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