Mar-a-Lago - Si è svolto a Mar-a-Lago l’incontro tra il presidente Usa Donald Trump e Volodymyr Zelensky, in un momento cruciale del conflitto in Ucraina e nel pieno delle tensioni diplomatiche tra Mosca, Washington e le capitali europee. Durante la riunione, il presidente degli Stati Uniti e il leader ucraino hanno avuto anche un confronto con diversi leader dell’Unione europea, confermando il coinvolgimento diretto dell’Europa in ogni possibile percorso verso la pace.
Prima del colloquio con Zelensky, Trump ha riferito di aver avuto una “buona e costruttiva telefonata” con il presidente russo Vladimir Putin. Al termine dell’incontro, il presidente americano ha assicurato che, in caso di un piano di pace, all’Ucraina saranno garantite “forti garanzie di sicurezza”, precisando che tali garanzie “coinvolgeranno l’Europa”. Trump ha inoltre dichiarato che sia Zelensky sia Putin sarebbero “pronti” a discutere una soluzione negoziata del conflitto.
Di segno opposto le parole del presidente ucraino, che ha ribadito la sua diffidenza verso le reali intenzioni di Mosca. “I bombardamenti russi dimostrano che Mosca non vuole la pace”, ha affermato Zelensky, sottolineando la necessità di “posizioni forti sia al fronte che in diplomazia” per impedire a Putin di eludere “una fine vera e giusta della guerra”.
Dal fronte europeo, il premier polacco Donald Tusk ha riferito l’esito di una videoconferenza con il cancelliere tedesco Merz, il presidente francese Macron, la presidente del Consiglio italiana Meloni e il primo ministro britannico Starmer. Secondo Tusk, i partner europei hanno concordato sul fatto che “le garanzie di sicurezza per l’Ucraina sono cruciali” e rappresentano un punto imprescindibile in qualsiasi accordo futuro.
Da Mosca, il ministro degli Esteri russo Sergej Lavrov ha dichiarato che “la Russia è pronta a proseguire la cooperazione con gli Stati Uniti per un’intesa su Kiev”, ma ha attaccato duramente i leader europei, accusandoli di “chiudere gli occhi sugli scandali in Ucraina”. In parallelo, Putin ha rilanciato le sue minacce, avvertendo che “senza intesa, useremo la forza”. In un’intervista all’agenzia Tass, Lavrov ha poi lanciato un monito diretto all’Europa: pur precisando che la Russia non intende attaccare nessuno, ha affermato che “se qualcuno prendesse in considerazione l’idea di attaccare la Russia, subirebbe un colpo devastante”.
Sul piano militare, intanto, la guerra continua a colpire duramente il territorio ucraino. Nella notte tra venerdì e sabato Kiev è stata bersaglio di un massiccio attacco missilistico balistico che ha lasciato milioni di persone senza elettricità. Secondo quanto riferito dai media, la Russia avrebbe lanciato sulla capitale missili ipersonici Kinzhal, quattro missili balistici Iskander e diversi missili da crociera Kalibr, aggravando ulteriormente una situazione già critica sul piano umanitario ed energetico.
Il confronto diplomatico resta aperto, ma tra aperture formali, accuse incrociate e nuovi attacchi, la strada verso una pace stabile appare ancora lunga e complessa.

0 Commenti