Tensioni crescenti tra Russia e Ucraina: accuse reciproche e nuovi attacchi a Odessa


Kiev - Il clima di tensione tra Mosca e Kiev si è ulteriormente aggravato dopo che la Russia ha accusato l’Ucraina di aver attaccato la residenza di Vladimir Putin. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha respinto le accuse, denunciando che i russi “non hanno ancora fornito prove plausibili” del presunto raid, ricevendo il sostegno dell’Eliseo, che ha definito l’episodio un “atto di sfida all’agenda della pace”.

Il Cremlino ha invece rilanciato, definendo le azioni come “criminali” e avvertendo che rappresentano una pietra tombale sulle trattative di pace. Contestualmente, Mosca ha annunciato che i missili Oreshnik, dotati di capacità nucleare e schierati in Bielorussia, “sono ora operativi”, sottolineando una nuova prova di forza militare.

In questo contesto, la diplomazia europea mantiene un approccio cauto ma compatto a sostegno di Kiev. I leader europei, tra cui la premier italiana Giorgia Meloni, hanno partecipato a un incontro virtuale per coordinare le posizioni in vista della prossima riunione del 6 gennaio in Francia, nell’ambito della Coalizione dei Volenterosi.

Intanto, continuano gli attacchi sul terreno. Nella notte, bombardamenti russi hanno colpito la città meridionale di Odessa, provocando feriti tra cui tre bambini, oltre a danni alle infrastrutture. Droni hanno inoltre preso di mira una città portuale russa sul Mar Nero, causando ulteriori ferimenti e distruzioni. La situazione resta altamente instabile, con il rischio di escalation sempre più concreto.

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