Siria, raid Usa contro l’Isis: oltre 70 obiettivi colpiti nell’operazione “Hawkeye Strike”

Defence-Imagery/Pixabay

Damasco - Gli Stati Uniti hanno lanciato una vasta operazione militare contro lo Stato islamico in Siria. Le forze armate statunitensi hanno avviato l’operazione “Hawkeye Strike” (“Occhio di falco”), colpendo oltre 70 obiettivi jihadisti in diverse aree del Paese. L’azione è stata definita dal presidente Donald Trump una “ritorsione molto seria” per l’attacco avvenuto a Palmira il 13 dicembre, nel quale erano rimasti uccisi tre cittadini americani.

Secondo Washington, l’attacco di Palmira sarebbe stato compiuto da un singolo militante dell’Isis. Un funzionario dell’amministrazione Trump ha riferito ad Axios che Israele è stato informato preventivamente dei raid statunitensi.

Il Comando centrale degli Stati Uniti (Centcom) ha comunicato che l’operazione ha interessato più località della Siria centrale, impiegando caccia, elicotteri d’attacco e artiglieria, con l’utilizzo di oltre 100 munizioni di precisione contro infrastrutture, depositi di armi e postazioni operative del gruppo jihadista. A supporto delle operazioni hanno partecipato anche le Forze armate giordane, con jet da combattimento.

“In totale le forze americane hanno colpito più di 70 obiettivi in diverse località della Siria centrale”, ha scritto su X l’ammiraglio Brad Cooper, comandante del Centcom. “Continueremo a dare la caccia senza sosta ai terroristi che cercano di nuocere agli americani e ai nostri partner nella regione”.

In un post pubblicato su Truth, il presidente Trump ha ribadito la linea dura dell’amministrazione: “Stiamo infliggendo una ritorsione molto seria, come promesso, ai terroristi assassini responsabili”, avvertendo che chi attacca gli americani “sarà colpito più duramente che mai”.

Secondo l’Osservatorio siriano per i diritti umani, con sede nel Regno Unito, almeno cinque membri dell’Isis, tra cui il leader di una cellula, sarebbero stati uccisi durante i raid nella provincia orientale di Deir Ezzor.

La reazione di Damasco

Dopo gli attacchi statunitensi, il ministero degli Esteri siriano ha ribadito il “fermo impegno” di Damasco a combattere lo Stato islamico e a impedire la presenza di rifugi sicuri sul territorio nazionale. In un post su X, il governo siriano ha invitato “gli Stati Uniti e i membri della coalizione internazionale a sostenere questi sforzi”, sottolineando la necessità di proteggere i civili e ristabilire sicurezza e stabilità nella regione.

L’operazione Hawkeye Strike segna così una nuova escalation militare contro l’Isis in Siria, in un contesto regionale già fortemente segnato da tensioni e instabilità.

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