Bari , “Gli occhi del predatore – Il circense”, tra fantasy e identità urbana, un libro che dialoga con la città

A Santa Teresa dei Maschi la presentazione de “Gli occhi del predatore – Il circense” diventa racconto collettivo tra scelte, immaginazione e memoria dei luoghi

Un incontro tra narrazione fantastica e patrimonio storico ha animato il Centro d’Arte Santa Teresa dei Maschi con la presentazione di Gli occhi del predatore – Il circense, romanzo d’esordio di Pietro Lodovichi, edito da Secop Edizioni. L’evento si è configurato come un’esperienza culturale capace di andare oltre la semplice presentazione editoriale, proponendo al pubblico un percorso immersivo tra parola scritta, suggestioni visive e atmosfera.

Il romanzo si muove all’interno di un mondo fantasy strutturato, quello di Oswald, in cui tre ragazzi e una principessa si confrontano con prove e decisioni che segnano il loro destino. Un racconto che utilizza l’immaginazione per affrontare temi universali, legati alla crescita e alla responsabilità. «Il libro parla di scelte, di quelle che riguardano i ragazzi ma anche gli adulti, perché tutti, prima o poi, siamo chiamati a decidere chi vogliamo essere», ha spiegato l’autore nel corso dell’incontro, sottolineando come il fantasy rappresenti per lui lo spazio più autentico di espressione emotiva.

Particolare rilievo ha assunto il legame tra il libro e la città che lo ha ospitato. «Bari mi ha colpito profondamente: è una città ricca di storia, di architetture e di atmosfere che sembrano già appartenere a un racconto», ha osservato Lodovichi. «Luoghi come Santa Teresa dei Maschi potrebbero essere ambientazioni naturali del mio mondo narrativo». Una riflessione che ha rafforzato il senso della scelta della location, una delle chiese più antiche di Bari Vecchia, oggi restituita alla città come spazio culturale.

Durante la serata è emersa anche una riflessione sul significato della cultura come strumento di conoscenza. «Per me la cultura è curiosità», ha affermato l’autore. «È desiderio di imparare, di avvicinarsi a ciò che non si conosce. Scrivere significa proprio questo: esplorare mondi nuovi, reali o immaginari». Un messaggio che ha trovato riscontro nella partecipazione attenta del pubblico, coinvolto anche grazie a momenti performativi ispirati al romanzo.

Ad arricchire l’incontro, una rappresentazione onirica che ha accompagnato la narrazione con figuranti e suggestioni sceniche. La voce narrante di Antonella Maria Loconsole (Assiah GDR ETS) ha contribuito a dare ritmo e profondità all’esperienza, mentre il coordinamento è stato affidato a Raffaella Leone, PR di Secop Edizioni. Presente anche Laura Di Donna, che, vestita da principessa, con la sua luce ha contribuito a dare lustro all’evento.

Nel corso della presentazione è intervenuta anche Giovanna Castrovilli, che ha evidenziato il valore di eventi capaci di mettere in relazione editoria e territorio. «La cultura, quando incontra i luoghi e li valorizza, diventa uno strumento concreto di promozione e di rigenerazione urbana», ha sottolineato, richiamando il ruolo delle reti locali nel sostenere iniziative di qualità.

Partner dell’evento AETB Confcommercio, BariExperience.com, InCittàBari, Spazio Art D’or di Stratos, Rinascita del territorio, Federico II Eventi, Secop Editore e Confcommercio Bari-BAT.

La presentazione di Gli occhi del predatore – Il circense ha così restituito l’immagine di una Bari capace di accogliere linguaggi narrativi contemporanei e di trasformare i propri luoghi storici in spazi vivi di confronto culturale, dove la fantasia diventa chiave di lettura del presente.

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