Mosca - Proseguono febbrili i movimenti diplomatici attorno al conflitto in Ucraina. Secondo il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov, sarebbe in atto “un processo serio” volto a una possibile soluzione negoziata della guerra, un percorso che tuttavia potrebbe incontrare ostacoli da parte di chi “non si farà scrupoli” pur di farlo fallire. Le sue parole, rilasciate alla televisione di Stato e rilanciate dall’agenzia Ria Novosti, arrivano mentre si intensifica il lavoro internazionale su un nuovo piano di pace.
Kiev approva il piano di pace in 19 punti concordato con gli Stati Uniti
Fonti governative ucraine confermano che Kiev ha dato il via libera al piano di pace in 19 punti definito nei colloqui di Ginevra tra la delegazione ucraina e quella statunitense. Il negoziato, secondo Washington, sarebbe ormai vicino a un punto di svolta.
Il presidente Donald Trump – protagonista diretto dei colloqui come mediatore – ha dichiarato che “stiamo facendo progressi, siamo molto vicini a un accordo”. Il tycoon ha inoltre annunciato l’invio dell’imprenditore Steve Witkoff a Mosca per incontrare Vladimir Putin e del segretario dell’Esercito Usa Christine Driscoll a Kiev, nel tentativo di accelerare i contatti tra le parti.
Trump ha spiegato che “l’Europa sarà largamente coinvolta nelle garanzie di sicurezza” e che “non esiste alcuna deadline” per raggiungere l’accordo, pur ribadendo che secondo Washington “i russi stanno facendo concessioni”.
Rutte (Nato): “Anche con la pace, la minaccia russa resterà”
A frenare l’eccessivo ottimismo è però il segretario generale della NATO Mark Rutte, che in un’intervista al quotidiano spagnolo El País ha avvertito che anche un’eventuale fine della guerra non eliminerà il pericolo rappresentato dalla Russia per l’Europa. “La minaccia rimarrà”, ha dichiarato, sottolineando che l’Alleanza dovrà continuare a investire nella propria sicurezza.
Mosca non rallenta l’avanzata: pessimismo dal Cremlino
Nonostante le parole di Trump sulle presunte concessioni di Mosca, dal Cremlino non arrivano segnali di entusiasmo. Le forze russe continuano le operazioni sul terreno, mantenendo la pressione lungo diverse linee del fronte. Peskov, pur riconoscendo l’esistenza di un “processo serio”, non ha lasciato trapelare ottimismo sui tempi o sulle condizioni per un vero cessate il fuoco.
La guerra potrà finire entro il 2025?
Secondo fonti americane vicine ai negoziati, un accordo preliminare potrebbe essere raggiunto entro la fine del 2025. Resta però da capire se le condizioni poste da Kiev e da Mosca, ancora molto distanti su confini, status dei territori e garanzie di sicurezza, potranno trovare un punto di incontro.
Al momento, la diplomazia sembra muoversi con inedita intensità, ma la realtà del conflitto sul campo continua a ricordare la fragilità di ogni ipotesi di pace.
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