Garlasco, 27 novembre 2025 – Andrea Sempio, indagato per la seconda volta in otto anni per l’omicidio di Chiara Poggi del 2007, si dice “molto amareggiato” per la diffusione di indiscrezioni sui dati della perizia in incidente probatorio, prima del deposito ufficiale delle conclusioni della consulente tecnica.
Il 37enne ha ribadito, attraverso fonti vicine, la propria convinzione di poter dimostrare la sua innocenza grazie al lavoro dei suoi consulenti e difensori, sottolineando come la sua posizione sia sempre stata chiara negli ultimi anni.
Sempio aveva già espresso la sua tranquillità a ‘Porta a Porta’ riguardo agli accertamenti sulla traccia Y, indicante la linea familiare paterna. Secondo l’indagato, le consulenze, sia della difesa del condannato Alberto Stasi che della Procura di Pavia, non confermerebbero in alcun modo la presenza certa del suo DNA, evidenziando invece che si tratta di una traccia parziale che non si riproduce identicamente se analizzata più volte e potrebbe coincidere con lui, i suoi familiari o altre persone con lo stesso aplotipo non presenti nei database.
Parole simili erano state pronunciate in aula dalla perita Denise Albani durante l’udienza del 26 settembre: “Non potrò mai dire che quel profilo è di una persona specifica, perché si tratta di un aplotipo. È possibile solo dedurre un contesto familiare di appartenenza, ma non l’identità di un singolo individuo”.
Anche i legali di Sempio, Liborio Catoliotti e Angela Taccia, hanno chiarito che i dati ricevuti mostrano compatibilità, ma non “piena concordanza” tra la traccia Y rilevata sulle unghie di Chiara Poggi e il profilo biologico paterno di Sempio, sottolineando che la consulente tecnica non ha mai affermato il contrario.
La vicenda resta ora in attesa del deposito ufficiale delle conclusioni peritali e dei successivi sviluppi giudiziari.

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