Milano - Nel 1966, alla Capannina di Forte dei Marmi, scocca la scintilla tra Giorgio Armani e Sergio Galeotti, un incontro destinato a cambiare il corso della vita di entrambi. “È stato il grande, ineguagliato amore della mia vita”, ha ricordato Armani parlando di Galeotti, architetto toscano scomparso tragicamente nel 1985 a causa dell’Aids.
Galeotti non è solo il compagno sentimentale di Armani, ma anche il catalizzatore della sua carriera: è lui a incoraggiare lo stilista a credere nel proprio talento e a lasciare il vecchio lavoro per fondare, nel 1975, il marchio Giorgio Armani. Nasce così un impero della moda, frutto di un connubio perfetto tra l’eleganza rivoluzionaria di Armani e la visione imprenditoriale di Galeotti, capace di conquistare Hollywood e le passerelle internazionali.
La loro storia, però, dura poco. La morte di Galeotti a soli 40 anni lascia Armani devastato: “Con la sua morte se n’è andata una parte di me”. Dal dolore, lo stilista trae forza, dando vita alla linea Emporio Armani, pensata per un pubblico giovane e dinamico e ispirata proprio a Sergio.
Leo Dell’Orco, il compagno della maturità
Dopo la perdita di Galeotti, un nuovo capitolo della vita di Armani si apre con Leo Dell’Orco, suo compagno e braccio destro per oltre quattro decenni. Nato a Bisceglie nel 1952, Dell’Orco incontra Armani a Milano nel 1974 durante una passeggiata con i loro cani. Da quell’incontro nasce un legame che unisce affetto e lavoro: Leo diventa responsabile dell’ufficio stile uomo e figura chiave dell’azienda.
Il loro rapporto, sempre protetto dalla privacy voluta dallo stilista, si trasforma in una solida partnership affettiva. “È il più creativo di tutti”, ha dichiarato Dell’Orco parlando di Armani, sottolineando la sua genialità e la natura esigente. La discrezione e la riservatezza rimangono il tratto distintivo di questa relazione, lontana dai riflettori e dai gossip.
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