WASHINGTON— Uno spiraglio di pace potrebbe finalmente aprirsi nel conflitto che da mesi infiamma la Striscia di Gaza. Secondo quanto riportato dall’agenzia Bloomberg, il presidente Donald Trump ha dichiarato che un accordo per un cessate il fuoco tra Israele e Hamas potrebbe essere raggiunto già la prossima settimana.
Dichiarazioni che arrivano mentre, sul fronte opposto, Hamas ha fatto sapere di essere "pienamente pronto ad avviare immediatamente negoziati" per porre fine alla guerra in corso. L’organizzazione palestinese ha espresso una disponibilità positiva alla proposta americana per un cessate il fuoco, pur chiedendo alcune modifiche al piano.
Secondo fonti della tv qatariota Al Araby, i punti da rivedere includerebbero un impegno formale da parte israeliana a non riprendere i combattimenti una volta conclusa la tregua di 60 giorni proposta dagli Stati Uniti. Hamas, da parte sua, ha promesso di proseguire i negoziati sotto la mediazione di Egitto, Qatar e Stati Uniti, anche durante il periodo di cessate il fuoco.
Le condizioni sul tavolo
Il piano americano — sostenuto anche da Onu, Unione Europea e Lega Araba — prevede tre fasi: un cessate il fuoco iniziale, il rilascio progressivo degli ostaggi, e una trattativa per un cessate il fuoco permanente e la ricostruzione di Gaza. Ma la parte più delicata resta proprio la garanzia sulla fine definitiva delle ostilità, condizione a cui Hamas subordina la sua adesione piena.
La diplomazia accelera
L’annuncio di Trump si inserisce in un contesto di rinnovata intensità diplomatica: le prossime ore vedranno nuovi incontri tra emissari statunitensi e mediatori egiziani e qatarioti. Anche le Nazioni Unite stanno lavorando a una risoluzione che sostenga il percorso proposto da Washington.
Il mondo attende, mentre la popolazione civile di Gaza — stremata da mesi di bombardamenti, sfollamenti e assedi — spera in un accordo che possa almeno temporaneamente far tacere le armi.
Un cessate il fuoco stabile, seppur ancora incerto, potrebbe rappresentare una svolta cruciale nel tentativo di porre fine a uno dei conflitti più drammatici degli ultimi anni.
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