Gaza sotto assedio: appelli internazionali per la protezione dei civili e aiuti umanitari


GAZA - La presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ha lanciato un appello forte e chiaro su X, condannando la violenza contro i civili a Gaza: «I civili non possono essere bersagli. Mai. Le immagini provenienti da Gaza sono insopportabili». Von der Leyen ha ribadito la necessità di garantire un flusso libero, sicuro e rapido degli aiuti umanitari e il pieno rispetto del diritto internazionale e umanitario, sottolineando come la popolazione civile di Gaza abbia già sofferto troppo e che «bisogna finirla ora». Ha esortato Israele a mantenere le promesse fatte in merito a queste garanzie.

Anche il segretario generale dell’ONU, Antonio Guterres, ha condannato «l’orrore» nella Striscia di Gaza, dove morte e distruzione hanno raggiunto un livello «senza precedenti nella storia recente».

Negli ultimi attacchi, i bombardamenti dei carri armati israeliani hanno causato almeno 12 morti e decine di feriti in un accampamento di tende nella parte occidentale di Gaza. È stata colpita più volte anche una residenza del personale dell’Organizzazione mondiale della Sanità. Il direttore generale Tedros Adhanom Ghebreyesus ha denunciato che i militari israeliani hanno fatto evacuare donne e bambini in un contesto di conflitto attivo.

La situazione umanitaria è disperata. La Caritas internazionale ha denunciato che la popolazione è «ridotta alla fame» e rischia la carestia. Il cardinale Pierbattista Pizzaballa, patriarca latino di Gerusalemme, ha definito la situazione «ingiustificabile», mentre Papa Francesco ha contattato il presidente dell’Autorità nazionale palestinese, Abu Mazen, per sottolineare «l’urgenza di aiuti umanitari».

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