Roma, Villa Pamphilj: continuano le indagini sul ritrovamento dei corpi di una donna e di una neonata


ROMA - Proseguono senza sosta le indagini sulla tragica scoperta avvenuta a Villa Pamphilj, dove sono stati rinvenuti i corpi di una donna e di una neonata di pochi mesi. Secondo le prime ipotesi degli inquirenti, la piccola sarebbe stata strangolata: i primi risultati dell’autopsia eseguita all’Istituto di Medicina Legale dell’Università Cattolica confermerebbero una morte per soffocamento.

Nel frattempo, la Questura di Roma ha diffuso ieri le immagini dei tatuaggi presenti sul corpo della donna, lanciando un appello alla cittadinanza affinché chiunque abbia informazioni utili si faccia avanti. Dai primi rilievi, la vittima sarebbe una donna di età compresa tra i 20 e i 30 anni, mentre la bambina avrebbe tra i 6 mesi e un anno.

Le indagini e l’identificazione

I prelievi del DNA, effettuati contestualmente all’esame autoptico, sono stati inviati ai laboratori della Polizia Scientifica per il confronto con le banche dati genetiche. Questo passaggio è cruciale per risalire all’identità delle due vittime, soprattutto considerando che l’esame dattiloscopico svolto sulla donna non ha prodotto alcun risultato: le sue impronte digitali non risultano presenti negli archivi delle forze dell’ordine.

Questo elemento ha fatto ipotizzare agli investigatori che madre e figlia possano essere straniere, con probabile origine nella Scandinavia o nell’Est Europa. Non è escluso, infatti, che la neonata sia nata all’estero e che la coppia si trovasse in Italia da poco tempo.

I tatuaggi come pista investigativa

Sul corpo della donna sono stati trovati alcuni tatuaggi significativi, tra cui un disegno raffigurante un surf con un teschio e un motivo floreale, che potrebbero rivelarsi fondamentali per il processo di identificazione. Dalle prime ricostruzioni emerge che madre e figlia vivevano nel parco, probabilmente in condizioni di marginalità, dormendo su giacigli di fortuna.

Sull’adulta non sono stati riscontrati segni di violenza o ferite da arma da taglio. Il corpo, trovato in avanzato stato di decomposizione e coperto solo da un sacco nero, era adagiato nello stesso luogo da diversi giorni.

Testimonianze e piste in corso

Gli investigatori hanno raccolto alcune testimonianze, anche se spesso discordanti o contraddette dalle verifiche in corso. Tra le segnalazioni, vi è quella di un uomo visto correre nel parco con un fagotto in braccio nelle ore precedenti al ritrovamento della bambina. Tuttavia, finora nessun riscontro concreto è emerso.

Va inoltre sottolineato che l’area interna di Villa Pamphilj non è coperta da sistemi di videosorveglianza, complicando ulteriormente il lavoro degli inquirenti.

Le indagini proseguono serrate nella speranza di fare luce al più presto su questa tragica vicenda, e di restituire identità e giustizia a queste due vittime.

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