Piantedosi a Live In Milano: “Il decreto sicurezza è strategico. Nessuna limitazione al dissenso. Sul caso Pescara: tragedia da chiarire”


MILANO
 – In collegamento dal Teatro dal Verme durante l’evento Live In Milano, il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi è intervenuto sul nuovo decreto sicurezza, appena approvato dal Parlamento, e sulla recente vicenda del 30enne di Pescara deceduto dopo un malore, forse legato all’uso del taser da parte delle forze dell’ordine.

Il decreto sicurezza è strategico per il Paese. Era in Parlamento da oltre un anno e oggi, con il voto finale, lo portiamo a casa. È un provvedimento cruciale per rafforzare il sistema e tutelare la sicurezza pubblica”, ha affermato Piantedosi. Sui timori di un impatto eccessivo sul sistema penale, ha precisato: “Non ci sarà un aggravio. Molte delle condotte previste erano già penalmente rilevanti, come l’occupazione abusiva”.

Nessuna limitazione al diritto di manifestare

Rispondendo alle critiche dell’opposizione, che ha accusato il governo di voler reprimere il dissenso, il ministro ha ribattuto con fermezza:

Non c’è alcuna limitazione alla libertà di manifestazione del pensiero. Il decreto colpisce atti come danneggiamenti, saccheggi, aggressioni alle forze di polizia, che nulla hanno a che vedere con una protesta pacifica. I blocchi stradali, ad esempio, erano già considerati reati”.

Secondo Piantedosi, l’intento è quello di distinguere chiaramente tra dissenso legittimo e comportamenti violenti o distruttivi. “Non c’è carcere per chi dissente, ma è giusto che chi devasta vetrine o aggredisce agenti risponda delle sue azioni”, ha ribadito.

Bodycam, privacy e taser: “Serve equilibrio”

Un altro punto centrale del decreto è l’estensione dell’uso delle bodycam, seppur su base facoltativa. “Le telecamere indossabili saranno utilizzate in base al contesto operativo, anche per tutelare la privacy, ma restano strumenti preziosi soprattutto in situazioni di rischio. Anche su questo si è fatta polemica, ma le forze dell’ordine hanno tutto l’interesse a documentare ciò che accade”.

Non poteva mancare un riferimento alla tragica vicenda del giovane morto a Pescara, dopo un arresto cardiaco avvenuto in seguito a un intervento di polizia in cui sarebbe stato impiegato un taser.

Una tragedia che ci addolora profondamente. Esprimo il mio cordoglio e confermo che sono in corso tutti gli accertamenti necessari per comprendere l’esatta dinamica e se ci siano correlazioni con l’uso del taser. Monitoreremo la situazione e trarremo le dovute conseguenze”.

Tuttavia, Piantedosi ha difeso l’introduzione del taser come strumento operativo: “È un’alternativa meno letale all’arma da fuoco. Serve per neutralizzare situazioni pericolose in cui un soggetto rappresenta un rischio per sé o per gli altri e si sottrae ai controlli”.

Conclusione

L’intervento del ministro ha acceso il dibattito all’interno dell’evento milanese, ribadendo la linea dura del governo sulla sicurezza, ma anche la volontà di mantenere alta l’attenzione su trasparenza e responsabilità nei confronti dei cittadini e delle forze dell’ordine.

“Lavoriamo per una sicurezza che non sia mai cieca repressione – ha concluso – ma equilibrio tra fermezza e rispetto delle libertà”.

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