ROMA – Un terribile duplice ritrovamento ha sconvolto la capitale nel pomeriggio di sabato. I corpi senza vita di una neonata e di una donna sono stati scoperti a Villa Pamphili, uno dei più grandi e frequentati parchi pubblici di Roma, gettando sgomento tra i cittadini e le autorità.
Il primo a essere individuato è stato il corpicino della piccola, di circa sei mesi, adagiato tra la vegetazione vicino a una siepe, nei pressi della Fontana del Giglio. Alcuni passanti, notando la presenza del corpicino, hanno immediatamente chiamato i soccorsi. La polizia è giunta sul posto intorno alle 16, seguita dal personale sanitario del 118 che ha tentato inutilmente di rianimare la bambina: la neonata era già morta al momento del ritrovamento.
Poco dopo, durante i primi rilievi, gli inquirenti hanno fatto un secondo agghiacciante ritrovamento: a circa cento metri di distanza, il cadavere di una donna, rinchiuso in un sacco, nascosto tra la vegetazione. Le due scene sono state subito isolate, mentre la Polizia Scientifica ha avviato i rilievi tecnici per cercare tracce utili alle indagini.
Sul posto si è recato anche il pubblico ministero Antonio Verdi della Procura di Roma, che ha aperto un’inchiesta e affidato le indagini alla Squadra Mobile. Secondo una prima valutazione, la bambina sarebbe di carnagione chiara e presenterebbe segni compatibili con traumi, la cui natura sarà chiarita con l’autopsia. Non è ancora stato possibile identificare né la neonata né la donna ritrovata successivamente.
Le forze dell’ordine ritengono che le due morti siano collegate. Le indagini si stanno ora concentrando sull’analisi delle immagini delle telecamere di videosorveglianza nelle aree adiacenti, tra i quartieri Monteverde e Aurelio, nel tentativo di identificare chi abbia potuto abbandonare i corpi in quel modo. Gli agenti della Scientifica hanno lavorato per ore nella zona, circondati dai tanti cittadini presenti nel parco, increduli e scossi davanti a un dramma così inaspettato.
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