TEL AVIV – Una nuova, drammatica notte di guerra ha infiammato il Medio Oriente, con lancio massiccio di missili da parte dell’Iran su Israele, in quella che appare come l’escalation più grave dall’inizio del conflitto tra i due Paesi. Sirene d’allarme hanno risuonato a Tel Aviv e in altre città israeliane, mentre almeno un missile ha colpito Gerusalemme, provocando almeno otto morti e centinaia di feriti, secondo le prime fonti ufficiali.
Israele, che non esclude più alcuna opzione, ha indicato che neppure la guida suprema iraniana, Ali Khamenei, è da considerarsi “off limits”. Secondo quanto riportato dal portale americano Axios, nelle ultime 48 ore Tel Aviv avrebbe chiesto all’amministrazione Trump di unirsi a un’azione militare congiunta contro Teheran, con l’obiettivo di neutralizzare il programma nucleare iraniano.
La minaccia degli ayatollah: “Pronti 2mila missili”
Dal canto suo, il regime iraniano alza il tono e minaccia l’Occidente, dichiarando di avere 2mila missili pronti a essere lanciati. Nel mirino non solo Israele, ma anche le basi militari di Stati Uniti, Francia e Regno Unito presenti nella regione. Il conflitto, dunque, rischia di allargarsi e assumere una portata globale.
Nel Paese degli ayatollah, il regime appare sotto pressione, con il potere di Khamenei messo a dura prova dagli eventi bellici e dalle crescenti tensioni interne. Dopo le perdite nel suo cerchio più ristretto, la guida suprema ha rapidamente nominato nuovi fedelissimi. Ma cresce il malcontento tra la popolazione, sempre più desiderosa di cambiamento.
Musk accende Starlink in Iran: “Può essere il colpo finale al regime”
In questo contesto, Elon Musk ha annunciato la riattivazione del sistema Starlink in Iran, aggirando la censura imposta dal regime. Sui social è partito un appello a sostenere il popolo iraniano, con l’auspicio che l’accesso libero a internet possa rappresentare un punto di svolta nella lotta per la democrazia e la caduta del potere teocratico.
L’Italia spinge per la de-escalation
Intanto, la premier Giorgia Meloni è arrivata in Canada per partecipare al G7 di Kananaskis, dove l’Iran sarà uno dei temi caldi sul tavolo internazionale. Il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, intervenendo in Parlamento, ha ribadito la posizione italiana: “Nessuna ambiguità . L’Iran non può avere l’atomica, Israele ha il diritto di garantire la propria sopravvivenza. Ma è fondamentale favorire la de-escalation. Non abbiamo agende nascoste”.
Il governo italiano si muove quindi su una linea chiara e netta: condanna del programma nucleare iraniano, sostegno alla sicurezza di Israele, ma anche impegno attivo nel contenere l’escalation militare e favorire una soluzione diplomatica prima che il conflitto travolga l’intera regione.
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