Israele colpisce obiettivi strategici in Iran: attaccato il quartier generale nucleare. Oltre 200 vittime a Teheran, l’Iran minaccia l’Occidente


TEHERAN –
L’escalation in Medio Oriente raggiunge un nuovo punto critico. Il portavoce delle Forze di Difesa israeliane (IDF), generale Effi Defrin, ha confermato che Israele ha attaccato il quartier generale nucleare dell’Iran. Il raid, che ha colpito anche diverse aree della capitale Teheran, ha provocato un bilancio gravissimo: oltre 200 morti e circa 650 feriti, secondo fonti di sicurezza qualificate.

Attacco su vasta scala e intelligence attiva in Iran

L’offensiva israeliana non si è limitata a bombardamenti aerei: fonti riservate parlano anche di azioni mirate dell’intelligence sul territorio iraniano. L’operazione, avviata in risposta ai recenti attacchi iraniani, punta – secondo ambienti vicini al governo Netanyahu – a distruggere l’infrastruttura nucleare e colpire i vertici del regime degli ayatollah.

La guida suprema iraniana Ali Khamenei non sarebbe più considerata "off limits". Fonti di stampa internazionale, tra cui Axios, riferiscono che Israele avrebbe chiesto nelle ultime 48 ore all’ex amministrazione Trump un supporto diretto nella guerra contro l’Iran per smantellarne il programma nucleare.

Missili dall’Iran su Israele: 13 morti, ma intercettazioni evitano strage

Nella notte l’Iran ha lanciato missili balistici su Tel Aviv e altre aree israeliane, attivando le sirene d’allarme. Fortunatamente, nessun missile ha raggiunto il suolo, e non si registrano feriti. Tuttavia, in precedenti attacchi missilistici iraniani sono morte 13 persone in Israele, tra cui tre bambini, come confermato in un comunicato ufficiale del premier Benjamin Netanyahu. Altri 9 feriti sono gravi, 30 di media entità e 341 lievi.

L’Iran minaccia: “Pronti 2mila missili”. Nel mirino basi occidentali

Teheran non resta a guardare. In un comunicato diffuso da canali ufficiali, il regime ha lanciato un chiaro avvertimento all’Occidente: “Siamo pronti a lanciare 2.000 missili”, specificando che basi militari di Stati Uniti, Francia e Gran Bretagna in Medio Oriente sarebbero già state identificate come obiettivi strategici.

Italia al G7: pressing diplomatico per fermare l’escalation

Intanto, la premier Giorgia Meloni è arrivata in Canada, a Kananaskis, per partecipare al G7, dove il dossier mediorientale è in cima all’agenda. La posizione italiana, espressa con fermezza dal ministro degli Esteri Antonio Tajani in Parlamento, è di massimo equilibrio:

“Nessuna ambiguità. L’Iran non può avere l’arma atomica. Israele ha il diritto di garantire la propria sopravvivenza. Ma bisogna favorire la de-escalation. Non abbiamo agende nascoste”.

La diplomazia internazionale lavora contro il tempo per fermare un conflitto che rischia di allargarsi pericolosamente a livello globale.

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