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Kananaskis (Canada) – Si è concluso tra le vette delle Montagne Rocciose canadesi il vertice del G7 a Kananaskis, un incontro segnato dalle grandi crisi geopolitiche che agitano il mondo. La premier italiana Giorgia Meloni, al termine dei lavori, ha sottolineato l’unità di vedute tra i leader su alcuni dei principali dossier internazionali: Medio Oriente, Gaza, Iran, Ucraina.
Medio Oriente e Iran: “Serve negoziare per evitare un’escalation nucleare”
«Andiamo verso un’escalation, ma l’obiettivo comune è negoziare per impedire che l’Iran diventi una potenza nucleare», ha dichiarato Meloni, evidenziando la preoccupazione condivisa per l’intensificarsi dello scontro tra Israele e Teheran.
Pur adottando un tono diplomatico, la premier ha sostanzialmente condiviso l’analisi del cancelliere tedesco Friedrich Merz, secondo cui Israele “sta facendo il lavoro sporco per tutti”, in riferimento all’attacco del 13 giugno al fine di neutralizzare il potenziale nucleare iraniano.
Chiusa invece la porta all’ipotesi di una mediazione da parte della Russia, proposta circolata nei giorni scorsi anche per voce del presidente Usa Donald Trump. «Dalle interlocuzioni avute non mi pare ci sia disponibilità. Affidare la mediazione a una nazione coinvolta in un’altra guerra non è la scelta migliore», ha tagliato corto Meloni.
Gaza: “Ora si può arrivare a un cessate il fuoco”
Un barlume di speranza arriva invece dal fronte di Gaza, dove Meloni ha detto di percepire «la possibilità concreta di un cessate il fuoco». «Ho condiviso questo mio sentimento con tutti i leader presenti, e ho trovato convergenza. La posizione comune è riportata nel documento finale, ed è un segnale forte», ha spiegato la premier.
La chiave, ha aggiunto, è il coinvolgimento dei Paesi arabi: «Il loro ruolo è fondamentale in questa fase. Se si dovesse arrivare a un cessate il fuoco, si ripartirebbe dal piano di ricostruzione presentato da loro».
Ucraina: “Sostegno a Kiev e pressione su Mosca”
Altro nodo centrale del summit è stato il conflitto in Ucraina. «Ogni volta che si prova a fare un passo avanti, la Russia risponde con nuovi attacchi, anche contro i civili», ha accusato Meloni. La linea emersa dal G7 resta duplice: da un lato, continuare il sostegno a Kiev, dall’altro, rafforzare le sanzioni contro Mosca.
«Il dibattito si è concentrato su come esercitare ancora più pressione sulla Russia, senza indebolire la determinazione dell’Ucraina a resistere», ha concluso la premier.
Un G7 segnato da tensioni globali
Il vertice in Canada ha restituito l’immagine di un G7 compatto ma sotto pressione, chiamato a gestire simultaneamente più crisi esplosive: dal rischio nucleare in Iran al disastro umanitario a Gaza, fino alla guerra in Ucraina. Il documento finale rafforza la volontà di azione coordinata, ma le sfide restano aperte e le prossime settimane saranno decisive.
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