ROMA - Vertice in Procura questa mattina a Roma sul drammatico caso del ritrovamento dei corpi senza vita di una donna di circa 40 anni e di una bambina di sei mesi all'interno di Villa Pamphilj, uno dei parchi storici più frequentati della Capitale. All’incontro, convocato per fare il punto sulle indagini, hanno partecipato il procuratore aggiunto Giuseppe Cascini, il sostituto Antonio Verdi e i vertici della Squadra Mobile di Roma.
Parallelamente, le forze dell’ordine hanno effettuato nuovi sopralluoghi nell’area dove i due corpi sono stati rinvenuti, alla ricerca di elementi che possano fare luce su una vicenda ancora avvolta nel mistero. I rilievi tecnici proseguono con attenzione, mentre cresce l’attesa per gli esiti degli esami tossicologici e del Dna, che potrebbero fornire indicazioni decisive sull’identità delle vittime e sulle cause della morte.
Autopsia: ancora nessuna certezza sulle cause del decesso
I primi risultati dell'autopsia, svolta ieri, non hanno fatto emergere segni evidenti di violenza sul corpo della donna. Tuttavia, secondo fonti investigative, l’esame "non ha restituito un quadro chiaro", e il medico legale si è riservato ulteriori valutazioni. Non si esclude che la bambina possa essere stata strangolata, ipotesi che sarà vagliata nei prossimi approfondimenti.
Sul corpo della donna sono stati individuati vistosi tatuaggi, che gli inquirenti stanno cercando di associare a una possibile identità , in attesa della conferma del Dna. Gli investigatori ipotizzano che entrambe le vittime possano essere di origine straniera, forse scandinava o dell'Est Europa.
Testimonianze e videosorveglianza
Nel frattempo, la polizia sta raccogliendo testimonianze da frequentatori abituali del parco e analizzando le immagini delle telecamere di videosorveglianza presenti nella zona e nei dintorni. L’obiettivo è ricostruire le ultime ore di vita delle due persone e identificare eventuali presenze sospette.
Caritas: “Troppa indifferenza, troppe povertà invisibili”
In attesa che la magistratura faccia chiarezza, arriva anche un duro commento da parte della società civile. Giustino Trincia, direttore della Caritas di Roma, ha parlato di “una sconfitta per tutti”.
“La morte di una donna e di una bambina è un grande dolore, una tragedia che ci interroga. Da tempo denunciamo che a Roma ci sono troppe povertà estreme, spesso invisibili o ignorate. C’è troppa gente in strada, in condizioni di precarietà estrema. Non vogliamo entrare nella vicenda giudiziaria, ma è evidente che c’è troppa indifferenza. Salvare le vite dovrebbe essere la nostra priorità ”.
Il caso resta aperto su più fronti: dall’identificazione delle vittime, alla ricostruzione del contesto in cui è maturata la tragedia, fino a eventuali responsabilità dirette o indirette. Le prossime ore saranno cruciali per comprendere cosa è realmente accaduto nei viali silenziosi di Villa Pamphilj.
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