JENIN, CISGIORDANIA – Momenti di forte tensione oggi a Jenin, in Cisgiordania, dove una unità dell’esercito israeliano (IDF) ha sparato colpi di avvertimento in aria durante la visita di una delegazione diplomatica internazionale. I colpi, esplosi a scopo intimidatorio, hanno generato panico tra i 25 diplomatici presenti, provenienti da paesi europei, arabi, asiatici e africani. Tra loro anche il vice console italiano a Gerusalemme, Alessandro Tutino.
Secondo quanto riferito da un portavoce dell’IDF, l’incidente sarebbe avvenuto a causa di uno sconfinamento: “Da una prima indagine risulta che la delegazione si è allontanata dal percorso concordato, entrando in un’area non autorizzata. La nostra forza operativa sul posto ha effettuato colpi di avvertimento. Non ci sono stati né feriti né danni”, ha dichiarato. Le Forze di Difesa Israeliane si sono successivamente scusate, esprimendo “rammarico” per l’accaduto.
L’episodio si inserisce in un contesto già infuocato da violenti raid israeliani su Gaza. Secondo fonti locali citate dal Times of Israel, gli attacchi notturni e mattutini avrebbero provocato almeno 52 morti, tra cui donne e un neonato di una settimana. Le autorità sanitarie di Gaza, controllate da Hamas, denunciano una catastrofe umanitaria aggravata dal blocco degli aiuti.
Israele verso un attacco contro l’Iran
A far crescere ulteriormente la tensione in Medio Oriente è la notizia, riportata dalla CNN, secondo cui Israele si starebbe preparando ad attaccare le centrali nucleari iraniane. La rete americana, citando fonti dell’intelligence statunitense, parla di raid “imminenti”, in quella che sarebbe una mossa in rottura con la linea diplomatica di Donald Trump, impegnato nel tentativo di riavviare un negoziato con Teheran.
Il premier israeliano Benjamin Netanyahu, secondo indiscrezioni, sarebbe da settimane insoddisfatto dell’approccio dell’amministrazione americana, giudicato troppo conciliante verso il regime iraniano. Un attacco preventivo segnerebbe un'escalation senza precedenti, con ripercussioni imprevedibili sull’intera regione.
Ue: “Israele sblocchi gli aiuti umanitari”
Nel frattempo, cresce il pressing internazionale. L’Alta rappresentante Ue per la Politica estera, Kaja Kallas, ha annunciato che all’interno dell’Unione europea emerge una forte maggioranza a favore della revisione dell’Articolo 2 dell’accordo di associazione con Israele, che vincola i rapporti bilaterali al rispetto dei diritti umani.
“Avvieremo questa iniziativa – ha dichiarato Kallas – e, nel frattempo, spetta a Israele sbloccare gli aiuti umanitari. Salvare vite umane deve essere la nostra massima priorità”.
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