Sciopero nazionale dei treni del 6 maggio: adesione altissima, disagi in tutta Italia


ROMA –
Giornata di forti disagi per viaggiatori e pendolari in tutta Italia, a causa dello sciopero nazionale del personale ferroviario del Gruppo FS, Trenitalia, Trenitalia Tper e Trenord, indetto dalle ore 9:01 alle 17:00 di oggi, martedì 6 maggio 2025. A rimanere escluso dall’agitazione è stato il personale di Italo. I sindacati parlano di un’adesione "massiccia", attestatasi attorno al 90% a livello nazionale, con punte vicine al 100% in alcune regioni.

Lo sciopero è stato proclamato da Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti, Ugl Ferrovieri, Slm Fast Confsal e Orsa Ferrovie, con l’obiettivo di sollecitare il rinnovo del contratto nazionale di lavoro della mobilità – attività ferroviarie e del contratto aziendale del Gruppo FS, entrambi scaduti il 31 dicembre 2023. L’Usb ha invece rinviato al 17 maggio la propria giornata di mobilitazione.

Caos nelle principali città

Roma: Alla stazione Termini, treni cancellati e ritardi fino a tre ore hanno causato caos e lunghe file agli sportelli informativi. Soppresse corse dirette per Milano, Napoli, Venezia, Pisa e Trieste. Coinvolti anche molti regionali, come quelli da Fiumicino Aeroporto e Frascati. I treni diretti verso Cassino, Minturno, Civitavecchia e Latina hanno accumulato ritardi tra i 70 e i 90 minuti.

Milano: Soppressioni diffuse per i treni a lunga percorrenza. Rallentamenti anche nei collegamenti regionali. Disagi per i passeggeri diretti all’aeroporto di Malpensa: per il Malpensa Express sono stati attivati autobus sostitutivi senza fermate intermedie da Cadorna.

Napoli: Numerosi Frecciarossa per Milano cancellati, tra cui quelli delle 9:55, 10:20 e 10:55. Soppressi anche diversi regionali. La Linea 2 della metropolitana è rimasta ferma. Alta adesione allo sciopero, con percentuali vicine all’80% tra gli equipaggi. Partecipatissimo anche il sit-in tenutosi dalle 10 alle 14 fuori dalla stazione Napoli Centrale.

Torino: Soppressioni anche alla stazione Porta Nuova. Cancellato il Frecciarossa per Roma delle 13:50 e diversi treni regionali, soprattutto quelli provenienti dalla Val di Susa. Ritardi minori per treni da Lecce e Perugia.

Bologna: Cancellazioni e ritardi a partire dalla mattinata. Alle 10:30, si registravano otto treni soppressi e undici in ritardo tra i 5 e i 75 minuti. Tra i convogli più colpiti: un treno per Monaco (+50 min), uno per Napoli (+30 min) e uno per Milano (+75 min). Stessa situazione per gli arrivi, con nove cancellazioni e otto treni in ritardo, incluso uno da Pescara (+75 min).

Veneto: Secondo la Fit-Cisl, il 90% del personale ha aderito allo sciopero, causando la soppressione della stragrande maggioranza dei treni. Forte partecipazione di capitreno, macchinisti, capistazione e operai della manutenzione.

Toscana: Partecipazione quasi totale, soprattutto negli appalti, nella manutenzione e nei servizi di sicurezza. Molti i treni regionali e a lunga percorrenza cancellati.

Puglia: L’adesione si è attestata tra il 70 e il 75%, secondo Filt Cgil, Fit Cisl e UilTrasporti. Numerosi i disagi per i passeggeri.

Sardegna: Sciopero partecipato da circa l’80% dei lavoratori, con punte del 100% tra macchinisti, capotreno, capistazione e addetti alle sale di controllo.

Le Frecce garantite

Nonostante i disagi, Trenitalia ha garantito la circolazione dei treni ad alta velocità la cui partenza era prevista prima delle 9 o l’arrivo dopo le 17. Attivati anche alcuni collegamenti straordinari da e per le stazioni principali, come Napoli Centrale, Roma Termini, Milano Centrale, Torino Porta Nuova e Venezia Santa Lucia.

I sindacati: “Ora si riapra il dialogo”

“Siamo pronti a tornare subito al tavolo per trovare un’intesa che dia risposte su salari, turni di lavoro, indennità e riposi”, fanno sapere Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti, ribadendo l’importanza di rinnovare al più presto il contratto che riguarda circa 100 mila lavoratori e lavoratrici del settore. “Se non ci saranno risposte, la mobilitazione proseguirà”, avvertono i sindacati.

Una giornata che ha dimostrato ancora una volta l’impatto cruciale del comparto ferroviario nel sistema dei trasporti italiani, e l’urgenza di una soluzione condivisa per garantire diritti ai lavoratori e servizi ai cittadini.

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