Israele, Netanyahu: “Commissione d’inchiesta sul 7 ottobre, ma solo dopo la guerra”. Gabinetto approva espansione offensiva a Gaza


GERUSALEMME – Il primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu è tornato a parlare della gestione del conflitto a Gaza e della mancata istituzione di una commissione d’inchiesta sul 7 ottobre, affermando in un video diffuso dal suo ufficio stampa che “la commissione si farà, ma solo al termine della guerra”.

“Siamo alla vigilia di un’invasione massiccia della Striscia di Gaza, secondo le raccomandazioni dello Stato Maggiore. Poi esamineremo tutto, e sarà necessario un esame politico, a partire dal primo ministro e dal suo staff. Lo esigo io stesso”, ha dichiarato Netanyahu, sottolineando che tale indagine dovrà essere affidata a una “commissione accettabile per l’intera opinione pubblica”.

Parole che arrivano mentre il gabinetto di sicurezza israeliano ha approvato all’unanimità un piano di espansione dell’offensiva militare nella Striscia di Gaza, come confermato da un funzionario al Times of Israel. Tuttavia, l’attuazione del piano avverrà solo dopo la visita del presidente statunitense Donald Trump prevista per la prossima settimana. Nel frattempo, Israele tenterà di raggiungere un accordo con Hamas per un cessate il fuoco e la liberazione degli ostaggi.

Durante una conferenza, il ministro delle Finanze e leader dell’ultradestra Bezalel Smotrich ha dichiarato che Israele si prepara a “conquistare” Gaza e ha sottolineato: “Non bisogna più avere paura della parola occupazione. Dal momento in cui inizia il controllo territoriale, non ci sarà alcun ritiro, nemmeno in cambio degli ostaggi”.

Smotrich ha inoltre ribadito che “l’unico modo per liberarli è sconfiggere Hamas” e ha criticato qualsiasi ipotesi di ritiro, che a suo dire “ci riporterebbe al prossimo 7 ottobre”. Il ministro ha definito “drammatica” la situazione degli ostaggi, affermando che “sono in pericolo ogni istante” e che lo Stato “sta facendo tutto il possibile per proteggerli”.

Nel contesto di una difficile emergenza umanitaria, il gabinetto ha approvato anche un piano per riprendere le consegne di aiuti umanitari a Gaza, ma con un meccanismo rivisto che punti a impedire l'accesso degli aiuti a Hamas. Il ministro della Sicurezza Nazionale Itamar Ben Gvir è stato l’unico a votare contro, mentre il resto del governo ha dato il via libera a una misura che verrà attuata “quando la situazione sul campo lo consentirà”.

Il clima resta teso e l’ipotesi di un’ulteriore escalation appare sempre più concreta, mentre gli occhi del mondo restano puntati su una crisi che sembra destinata ad approfondirsi ulteriormente nei prossimi giorni.

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