Gaza, Trump: “Tregua molto vicina”. Israele minaccia Hamas, scontro con Macron


Il presidente Usa: “Forse già oggi l'accordo sul cessate il fuoco”. Israele: “O accettano il piano o li annientiamo”. Macron sfida Gerusalemme: “Riconoscere la Palestina è una necessità politica”. Berlino valuta lo stop alle armi

Una possibile tregua nella Striscia di Gaza sembra avvicinarsi. Lo ha dichiarato il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, parlando con i giornalisti: «La tregua è molto vicina. Forse già oggi o al massimo domani ci sarà una risposta definitiva».

Secondo fonti diplomatiche, la proposta americana – nota come piano Witkoff – prevede un cessate il fuoco progressivo, il rilascio di ostaggi e l’avvio di un processo negoziale sotto supervisione internazionale. Hamas, però, non ha ancora fornito una risposta ufficiale.

Israele rilancia: “O accettano o li annientiamo”

La risposta di Tel Aviv è durissima. Il governo israeliano ha lanciato un vero e proprio ultimatum: «Se Hamas non accetta il piano Witkoff, li annienteremo. Non ci sarà più alcuna tregua né trattativa», ha fatto sapere un portavoce del governo. Le forze israeliane, intanto, continuano le operazioni militari nella Striscia, intensificando i raid su Rafah e Khan Younis.

Macron: “Serve uno Stato palestinese”

Intanto esplode la tensione diplomatica tra Israele e la Francia. Il presidente Emmanuel Macron ha dichiarato che «riconoscere uno Stato palestinese non è solo un dovere morale, ma una necessità politica». Macron ha poi avvertito che, se l’Occidente «abbandona Gaza e lascia carta bianca a Israele, perderà ogni credibilità con il resto del mondo».

Durissima la reazione israeliana: il ministero degli Esteri ha parlato di «una crociata contro Israele» e ha attaccato Macron direttamente: «Per noi, la festa nazionale francese coincide con il 7 ottobre», in riferimento agli attacchi di Hamas.

Il ministro israeliano Eli Katz ha rilanciato con un messaggio provocatorio: «Costruiremo uno Stato ebraico anche in Cisgiordania, se sarà necessario».

Anche Berlino valuta lo stop alle armi

Nell’Unione Europea, la Francia non è isolata. Secondo fonti della stampa tedesca, anche il governo di Berlino starebbe valutando di sospendere temporaneamente le forniture di armi a Israele. Una decisione che avrebbe un enorme peso simbolico e strategico, e che conferma il crescente disagio europeo per la linea dura portata avanti da Netanyahu.

Nel frattempo, l’attesa per un possibile cessate il fuoco resta altissima. Il mondo osserva, ancora una volta, Gaza e Gerusalemme: tra diplomazia, minacce e retorica, la pace sembra appesa a un filo.

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