Omicidio Chiara Poggi, ricusato il genetista Giardina per la superperizia: "Compromessa l'imparzialità"


PAVIA 
- Colpo di scena nell'ambito della nuova inchiesta sull'omicidio di Chiara Poggi, la giovane uccisa a Garlasco nel 2007. Il gip di Pavia, Daniela Garlaschelli, ha accolto la richiesta di ricusazione del genetista Emiliano Giardina, incaricato di svolgere la superperizia nell'ambito dell'incidente probatorio che vede indagato Andrea Sempio in concorso con altri.

La decisione del giudice è giunta accogliendo l'istanza presentata dalla Procura, secondo la quale il professor Giardina non sarebbe idoneo a svolgere l'incarico a causa di un'intervista rilasciata in passato nella quale si era espresso sull'utilizzabilità di alcune tracce genetiche potenzialmente rilevanti per il caso.

Al posto di Giardina, il gip ha nominato come perito genetista la dottoressa Denise Albani e il dottor Domenico Marchigiani come perito dattiloscopico, che si occuperanno degli accertamenti tecnici irripetibili.

Le motivazioni della ricusazione

L'istanza di ricusazione era stata formalmente avanzata dai legali di Alberto Stasi, unico condannato in via definitiva per l'omicidio di Chiara Poggi, la cui posizione è stata recentemente rimessa in discussione. Il motivo principale della richiesta risiede in un'intervista che il genetista forense Emiliano Giardina, noto anche per aver lavorato al caso di Yara Gambirasio, rilasciò a un inviato della trasmissione televisiva "Le Iene" il 5 aprile 2017.

In quella occasione, secondo i legali di Stasi e la Procura, Giardina avrebbe espresso pubblicamente "valutazioni e considerazioni attinenti all'oggetto dell'incarico" che avrebbe dovuto svolgere nella nuova inchiesta.

Per il gip Daniela Garlaschelli, pur riconoscendo le "indiscusse capacità professionali, la preparazione scientifica e la riconosciuta autorevolezza" del professor Giardina, "l'intervista in oggetto potrebbe compromettere l'apparenza di imparzialità del perito". Da qui la decisione di accogliere l'istanza di ricusazione, ritenendo che le dichiarazioni passate potessero minare la serenità e l'oggettività della sua valutazione nella delicata fase dell'incidente probatorio.

La nomina dei nuovi periti, Denise Albani e Domenico Marchigiani, segna un nuovo passo nell'inchiesta bis sull'omicidio di Chiara Poggi, con l'obiettivo di fare piena luce su un caso che da anni attende risposte definitive.

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