CROTONE – Questa mattina, presso una cerimonia ufficiale alla presenza delle autorità civili, militari e religiose, sono stati restituiti alla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio delle province di Catanzaro e Crotone 42 preziosi reperti archeologici, insieme a 5 riproduzioni moderne fedeli.
L’evento, tenutosi con la partecipazione del Comandante del Gruppo Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale (TPC) di Roma e del Comandante Provinciale dei Carabinieri di Crotone, ha segnato un importante traguardo nella lotta al traffico illecito di beni culturali. I reperti sono stati recuperati grazie alle attività investigative svolte nell’ambito dell’operazione denominata “Achei”, condotta dai Carabinieri del Nucleo TPC di Cosenza in collaborazione con la Compagnia Carabinieri di Cirò Marina, sotto il coordinamento della Procura della Repubblica di Crotone.
Un traffico internazionale di beni culturali
Le indagini, avviate a maggio 2017 e concluse a luglio 2018, hanno smascherato un vasto traffico di reperti archeologici su scala nazionale e internazionale. Gli accertamenti hanno rivelato l’esistenza di squadre organizzate di “tombaroli” che depredavano sistematicamente siti archeologici, per poi immettere i beni nel mercato clandestino. I reperti, di enorme valore storico ed economico, erano destinati a collezionisti e intermediari in paesi come Gran Bretagna, Francia, Germania e Serbia.
L’operazione si è conclusa con l’arresto di 23 persone, ritenute appartenenti a un’associazione per delinquere finalizzata al danneggiamento del patrimonio archeologico, alla ricettazione e all’esportazione illecita di beni culturali. Inoltre, sono stati eseguiti 80 decreti di perquisizione nei confronti di altri soggetti indagati in stato di libertà.
La restituzione: un passo verso la tutela del patrimonio culturale
La consegna odierna dei reperti rappresenta il coronamento di anni di impegno da parte dei Carabinieri TPC e degli organi del Ministero della Cultura (MiC). La complessità dell’indagine e il successo nel recupero dei beni testimoniano la professionalità e la dedizione delle forze coinvolte.
I reperti archeologici recuperati sono straordinarie testimonianze della storia collettiva e della ricchezza culturale del territorio italiano. La loro restituzione al patrimonio dello Stato non solo preserva il valore storico di questi beni, ma contribuisce anche alla memoria collettiva della nostra identità nazionale.
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