FIRENZE - Il bilancio della strage sul lavoro avvenuta ieri a Calenzano, alle porte di Firenze, si aggrava: i corpi di due dei tre dispersi sono stati ritrovati questa mattina nell’area della pensilina dell'area di carico del deposito di carburanti dell’Eni, portando a quattro il numero delle vittime accertate.
La dinamica dell’esplosione
L’incidente è avvenuto alle 10:19 di lunedì 9 dicembre, quando una violenta esplosione ha scosso l’area di carico del deposito. Secondo le prime ricostruzioni, il disastro sarebbe stato causato da una perdita di liquido durante le operazioni di ricarica delle autocisterne.
Il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, ha confermato che “l’esplosione è avvenuta sotto la pensilina mentre si caricavano le autocisterne” e che le vittime erano le persone presenti in quel momento nella zona dell’incidente.
Indagini in corso
La procura di Prato ha aperto un’inchiesta per accertare eventuali responsabilità . Sul posto, i carabinieri e i vigili del fuoco stanno collaborando con i tecnici per raccogliere prove e testimonianze. Alcuni dei presenti al momento dell’incidente sono già stati ascoltati dagli inquirenti.
Le reazioni e la portata della tragedia
Il sindaco di Calenzano, Giuseppe Carovani, ha descritto una scena di totale devastazione:
"C'è una distruzione totale. Chi era lì sotto o vicino alle infrastrutture di ricarica si sarà trovato in un inferno. La situazione è indescrivibile".
Nonostante l’enorme incendio, l’Arpat (Agenzia regionale per la protezione ambientale della Toscana) ha comunicato che non ci sono rischi per la qualità dell’aria e la salute pubblica.
Un bilancio umano devastante
Con il ritrovamento dei due dispersi, la tragedia si configura come una delle peggiori stragi sul lavoro nella regione negli ultimi anni. La comunità di Calenzano e le istituzioni si stringono attorno alle famiglie delle vittime, in attesa di risposte sulle cause di questo drammatico incidente.
0 Commenti