Torino, in cameretta con ecstasy, ketamina e hashish: arrestato 19enne

TORINO - Nei giorni scorsi, i Carabinieri della Stazione Borgo San Salvario hanno arrestato un giovane diciannovenne che all’interno della propria cameretta nascondeva, tra videogames e maglioni, alcune dosi di sostanza stupefacente. L’attenzione dei militari - a casa del ragazzo per la notifica di un atto – è subito balzata altrove dopo aver notato sulla mensola della libreria un coltello a serramanico aperto e con la lama visibilmente sporca da “rimasugli” di verosimile sostanza stupefacente, tra l’altro immediatamente percepibile all’olfatto. 

I Carabinieri hanno quindi deciso di perquisire l’abitazione, in particolare la cameretta dello studente e il ripostiglio, trovando nella cabina armadio, tra le pieghe dei maglioni e le tasche dei giubbini, una dozzina di grammi di hashish, 3,64 grammi di ketamina e 10 pasticche di metanfetamina (MDMA) nota con il nome di “Blue Punisher”. Oltre alla sostanza stupefacente, ben conservate in una custodia di videogiochi, sono state trovate numerose banconote delle quali il ragazzo non ne ha saputo giustificare il possesso, verosimilmente provento dell’attività di spaccio e per tale motivo anch’esse sequestrate. Il giovane è stato pertanto arrestato perché gravemente indiziato per “detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti”. Entrata da pochi anni nel panorama piemontese, i primi sequestri di “Blue Punisher” da parte dei Carabinieri del Comando Provinciale di Torino risalgono al 2021. 

Potente droga sintetica con un altissimo principio attivo, è visivamente riconoscibile perché “marchiata” da un teschio stilizzato a richiamo dell’antieroe Marvel “The Punisher”. Le elevate percentuali di principio attivo di MDMA, ignorate dagli assuntori, possono provocare gravi danni agli organi, causandone il decesso. Infine, il loro basso costo sul mercato è teso ad avvicinare più assuntori possibili, al fine di “testare” nuove percentuali di principio attivo. Il provvedimento a carico del soggetto citato è stato emesso durante le indagini preliminari e, pertanto, vige la presunzione di non colpevolezza.

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