Il dibattito culturale promosso da A.N.A. S Lazio per la “Giornata Internazionale della donna”

 


ROMA - Grande eco mediatico ha suscitato il convegno romano che si è tenuto l’8 marzo presso la sala conferenze di A.N.A.S Lazio (Azione Nazionale di Azione Sociale) in via Pietro Bembo n°30 incentrato su: “Intelligenza artificiale, scenari, attuali e futuri con focus sulle differenze di genere”.

Ad aprire l’incontro, l’avvocatessa Maria Lufrano, presidente di A.N.A.S che ha ribadito «l’importanza per la sua associazione di tutelare le donne, di ogni latitudine e sostenerle in ogni loro necessità, nel bene e nel male». A moderare l’evento, la giornalista Lisa Di Giovanni, che ha presentato tutti i relatori accorsi per celebrare la “Giornata internazionale della donna”, introducendo, per prima, la giornalista Marà Macri, autrice di “Galassia media, di massa, sociali, verticali, di nicchia: scelta, imposizione o manipolazione?”; poi, la psicologa e criminologa Stefania Cacciani e infine la professoressa Vezia Mei, presidente dell’associazione “AMMI (Associazione Mogli Medici Italiani) Donne per la salute” e l’attrice Costantina Busignani.

Prima di dare la parola alle ospiti, Lisa Di Giovanni ha voluto rilevare come «l’8 marzo sia ancora oggi fonte di dibattito e fermento socio-culturale in Italia» e per esprimere la sua posizione, a scanso di equivoci, ha indossato una cravatta come simbolo di un’auspicata parità tra i generi. A tal proposito, la criminologa, la dottoressa Cacciani, ha ricordato che «nel 2023, 120 sono state le donne vittime di femminicidio: un numero elevato più o meno costante dal 2010, sottolineando come ogni tre giorni, una donna venga uccisa dal padre, dal fratello, dal compagno o dall’ex “solo perché donna”».

Invece, tra le violenze psicologiche di cui le donne sono ancora vittime – a detta della Cacciani, esperta di queste fattispecie di reato – quelle mediatiche rivestono tuttora un ruolo di primo piano: «Tante sono le donne – afferma la criminologa – che si sono suicidate a seguito della pubblicazione di video e contenuti social intimi diffusi dall’ex partner al fine di screditare la compagna, che non ha poi retto alla gogna sociale».

Umiliazioni via social network che costituiscono veri e propri reati penalmente perseguibili, così come le truffe mediatiche perpetrate ai danni di “donne over 60”, abbindolate con la scusa dell’amore con continue richieste di soldi, provenienti dai profili di presunti vedovi spasimanti, che celano in realtà organizzazioni criminali con sede in Nord Africa. Emerge, dunque, la necessità di tutelare i soggetti più fragili, ma anche di colmare questo gap tecnologico che rende le “donne senior” più facilmente preda di manipolazione, attraverso una maggiore alfabetizzazione informatica e una rete di protezione sociale (come la stessa A.N.A.S) che non isola ma unisce.

«Importante per tutelare la donne, ma anche l’intera società, è una corretta informazione che dia voce a tutti gli attori sociali». Lo afferma la giornalista Mara Macrì, che nel suo saggio scritto a quattro mani con Simone Pasquali, ha passato in rassegna tutte le innovazioni multimediali che hanno segnato la storia della comunicazione. «Ed è proprio l’informazione a detenere un ruolo fondamentale per la modernizzazione e l’evoluzione della società, a patto che sia scevra da sensazionalismi, non omologata e sganciata da dinamiche economiche» spiega la giornalista e scrittrice. Anche le web- radio, citate nel testo come un’evoluzione della più tradizionale radiofonia, costituiscono «uno strumento in più per dare voce ai giovani professionisti dello spettacolo e della comunicazione che non sempre trovano nei canali tradizionali lo spazio auspicato». A dirlo, è Costantina Busignani, professionista dello spettacolo, che ha dato voce ad alcuni passaggi del libro, presente qui non solo come performer, ma anche come interprete di un’intera categoria di operatrici dello spettacolo, che lavorano anche grazie all’avvento dei nuovi media.

La stessa Macrì, a chiusura dell’evento, ha affermato che «il futuro potrà essere roseo in Italia, così come altrove, solo se la tecnologia rispetterà i nostri ritmi naturali, ridando valore al silenzio come opportunità per sedimentare le conoscenze». Di questo stesso parere, anche la professoressa Vezia Mei, che ha ribadito come lo studio e l’approfondimento, facciano la differenza, soprattutto in campo medico scientifico. Concorda anche la moderatrice, Lisa Di Giovanni, che sottolinea come «l’eticità, l’unicità e l’amore salveranno il mondo».

La diretta Facebook dell’evento è stata trasmessa tramite la pagina di A.N.A.S Regione Lazio APS, tutto il reportage video verrà pubblicato su ‘Italia racconta’, l’intera produzione è stata realizzata dal Direttore Artistico dell’associazione Johnny Messana. Presente all’evento anche Erica Petraccone: attrice modella e tiktoker.

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