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All’indomani della sentenza, il ragazzo – già conosciuto dai militari dell’Arma di Ozieri – si era subito reso irreperibile e, pur mantenendo un basso profilo negli spostamenti, si era mosso liberamente su tutto il territorio regionale; peraltro, non pago della sua impunita irreperibilità , egli aveva decantato sui propri profili social il suo stato di latitanza: “Sono un latitante haahaha…” aveva scritto ed alla voce soprannomi si era ribattezzato “Totò Riina”.
Nonostante le espressioni di scherno, i Carabinieri di Ozieri si erano subito messi all’opera con una minuziosa attività informativa che, già dalle prime battute, aveva dato i suoi frutti suggerendo la città di Olbia quale possibile nascondiglio del giovane ricercato; così, per diversi giorni, in maniera discreta, erano iniziati gli estenuanti servizi di osservazione che avevano coperto l’intero quadrilatero ricompreso tra Via San Simplicio – Corso Vittorio Veneto – Via Brigata Sassari – Via Enrico Toti: una vasta porzione di territorio urbano, caratterizzata da un costante viavai di persone e di mezzi che aveva reso ancor più difficoltosa ogni verifica.
Finalmente, nel pomeriggio di ieri 18 Aprile, dopo ore di osservazione, l’inaspettato risultato: G.F., da solo ed incappucciato con una felpa, è stato subito notato dagli uomini dell’Arma che erano appostati lungo l’affollata Via Veneto; raggiunto, il ragazzo ha cercato di dissimulare la propria identità , ma è stato subito scoperto dal Comandante della Stazione CC. del suo paese d’origine che lo ha riconosciuto chiamandolo per nome e mettendogli le manette ai polsi.
Condotto ad Ozieri presso la sede della locale Compagnia Carabinieri, dopo le formalità di rito e gli avvisi di legge, il giovane ricercato è stato definitivamente tradotto in carcere a Bancali per iniziare a scontare la sua pena.
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