Cosa sappiamo sulla variante Xf del coronavirus

LONDRA - La mutazione, risultato di una combinazione del materiale genetico di delta e omicron, è stata isolata per la prima volta anche in Italia. Le informazioni a disposizione arrivano però dal Regno Unito, dove se ne contano alcune decine di casi.

Il tampone positivo su cui è stata riscontrata la nuova variante era quello di un paziente romagnolo cinquantenne che si è ammalato due mesi fa ed è deceduto. "Ma non è morto per la variante Xf, aveva diverse patologie. Questo bisogna dirlo con chiarezza", ha spiegato il microbiologo Sambri in un’intervista a Repubblica.

Il tampone è arrivato quindi nel suo laboratorio di analisi e dal sequenziamento è emersa la nuova mutazione. Il mix delle varianti Delta e Omicron è stato già caricato sui database dell’Istituto superiore di sanità. "In Italia non era mai stata riportata, è la prima volta che viene trovata in un paziente, mentre ci sono un centinaio di casi inglesi", prosegue il docente dell’università di Bologna.

Quanto può essere contagiosa e letale la nuova variante? «Questa è la conclusione a cui si arriva - continua Sambri - per questo la marchiamo stretta. La studiamo in laboratorio per capire quanto viene bloccata dai vaccini e dagli anticorpi monoclonali. Insomma, dobbiamo comprendere cosa può fare questa bestiolina, non c’è dubbio. Essendo la somma di A più B, bisogna capire se C ha le stesse caratteristiche delle prime due lettere. Perché potrebbe anche passare senza lasciare traccia. Al momento in letteratura non c’è quasi niente».

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