Coronavirus, Boccia: "'Immuni' digitalizza lavoro che viene già fatto"


ROMA - "Con la app Immuni ci sara' un passaggio in digitale del lavoro che gia' viene fatto oggi a mano quando i pazienti elencano, ai medici che li hanno in cura, i contatti avvenuti nei giorni precedenti alla diagnosi". Cosi' il ministro per gli Affari regionali, Francesco Boccia, descrive il funzionamento della app di contact tracing scelta dal governo per accompagnare la fase 2, intervenendo durante un corso di aggiornamento professionale in diretta streaming sul canale Youtube del Consiglio dell'Ordine degli Avvocati di Roma.

Secondo Boccia, la app fa parte di un piano di "preparazione alla nuova normalita', per cui c'e' stato il raddoppio dei posti in terapia intensiva e il raddoppio, se non di piu', dei posti in preintensiva. Perche' - spiega il ministro - e' impensabile che non ci saranno nuovi contagi, soprattutto nei luoghi di lavoro. E dal 18 maggio le Regioni saranno responsabilizzate, cammineranno con loro gambe, ma dovranno essere aiutate, anche dall'app che ci consentira' di tracciare e intervenire prima. E ora - aggiunge Boccia - siamo ben organizzati e sappiamo dove portare i pazienti, se in isolamento domiciliare, in ricovero o in terapia intensiva, a seconda dei sintomi".

Il ministro ha anche ricordato che Immuni "rispetta i diritti e la privacy del cittadino, che non rivela l'identita' di chi e' innescando una traccia all'untore. Ne' ti avvisa in tempo reale se sei vicino a una persona positiva. Ma fornisce all'utente i dettagli per l'autodiagnosi e per rivolgeri alla Asl. Aspettiamo - ha aggiunto infine Boccia- le prossime settimane, diciamo fine maggio, per avere un quadro di attuazione. E dopo rilascio della versione 1.0, Bending Spoons e il Governo lavoreranno assieme per il miglioramento dell'app anche con l'aiuto delle Regioni".