Coronavirus: tutto chiuso ma il personale scolastico deve andare a scuola


ROMA. "Al tempo di Coronavirus è tutto chiuso, città deserte, strade vuote, serrande abbassate, nessuno in giro. Beh, non è vero, qualcuno in giro c'è, perché a parte i lavoratori delle imprese, ci sono i presidi ed i vicepresidi, i DSGA, gli ATA ed i collaboratori scolastici" si legge in una nota stampa dei dirigenti scolastici italiani "Non chiedetevi il perché ci sono in giro queste persone, nessuno lo sa, potrebbero tranquillamente stare a casa, ma il governo ha solo sospeso le attività didattiche quindi loro devono andare a scuola, ma speriamo che a breve il governo cambi idea".

"Bastava scrivere chiuse le scuole invece che sospendere le lezioni e queste persone non avrebbero corso rischi inutili, ma nessuno ha riflettuto su questo, nessuna novità. Però mentre tutta Italia osanna la foto dell'infermiera crollata sul posto di lavoro, nessuno dice niente rispetto a queste persone che stanno combattendo senza nemmeno la soddisfazione di sentirsi dire grazie. Anzi i Dirigenti stanno prendendo bastonate dai genitori per il caos generato dalla didattica digitale, devono organizzare un servizio a cui le scuole non sono preparate, senza strumenti, o almeno senza strumenti consolidati ed in una selva di provvisorietà che lascia alla loro responsabilità far funzionare cose che in Italia non sono mai state standard, ma nemmeno testate correttamente. Inoltre la didattica italiana non è ancora pronta per il digitale, le lezioni dei docenti sono ancora strutturate per un tipo di lezione frontale, salvo rari casi, per cui in due giorni non si possono inventare lezioni on line, e nemmeno si è in grado di bilanciare i compiti online. Insomma un vero caos che si muove tra informative privacy, consensi, professori che vogliono google, altri che vogliono edmondo, altri che vogliono chissà quale tipo di piattaforma. I genitori ancora più nel caos, che già abituarsi al registro elettronico non è stata una passeggiata. Insomma scuola italiana come Brancaleone alle crociate. Però Dirigenti Scolastici, Vicepresidi, DSGA, ATA, e Collaboratori scolastici sono gli altri eroi incompresi, perché nonostante l'assurdità dell'ordine ricevuto loro non mollano, combattono, escono di casa e compiono il loro dovere senza nessuno che li fotografa e li rende eroi virali. Fanno il loro dovere, con abnegazione, nel nome della scuola de dei ragazzi, come i legionari, nella difesa del decadente impero romano, combattevano, sapendo già di aver perso, nelle provincie di confine, ma Roma era Roma. Oggi per loro la scuola è la scuola, impero di educazione e di conoscenza, la difendono nonostante tutto. Noi vogliamo rendere loro omaggio e ricordarli, ringraziarli in nome di tutti" dichiarano ancora i dirigenti scolastici italiani.