Calenda: "Ai dirigenti del PD non importerà di perdere le prossime elezioni europee e regionali"

ROMA - "Ai dirigenti del PD non importerà di perdere le prossime elezioni europee e regionali: quello che importa a loro è il congresso. Sta diventando un posto in cui l'unico segretario che si dovrebbe candidare è il presidente dell'associazione di psichiatria" ha dichiarato l'ex ministro dello Sviluppo Economico, Carlo Calenda.

"Sono convinto che alle prossime europee il PD non ci debba essere: serve un fronte repubblicano, progressista, che recuperi la parte di parte di classe dirigente locale e nazionale capace ma che spazzi via un partito che ha come unico obiettivo quello di spartirsi una torta sempre più piccola tra dirigenti che sono usurati, che pensano solo a questo dalla mattina alla sera. Pure Orfini è un tipo strano, adesso parla di scioglimento ma quando io proponevo di fare una cosa nuova mi dava del traditore. L'invito a cena nasceva non per fare una strategia congressuale, ma banalmente per ricostruire un rapporto tra Gentiloni e Renzi, e soprattutto per cercare di compattare un gruppo per fare opposizione in maniera strutturata. Poi sono partite cose surreali, tipo Zingaretti che invita un operaio e uno studente, che non c'entra niente. Poi gli altri del PD, uno dice che sta a dieta, l'altro che organizza un panino... insomma, è diventata una buffonata. Anzi, un'abbuffata di parole, in pieno stile di autolesionismo del PD. Renzi ha risposto tramite retroscena, dicendo che non sarebbe venuto perché lui si occupa dei destini dell'universo del paese e quindi non se ne frega niente di andare a una cena. Non so bene quale sia l'interesse di Renzi, che da molto tempo ti dice A e poi fa B. Penso che se dici 'io ci sarò' e poi fai uscire certi retroscena... è un modo di fare non serio, a cui ormai sono abituato da mesi. Con Gentiloni e Minniti parlo continuamente. Nel PD c'è un'entità, che si chiama Renzi, che non si capisce cosa voglia fare e che va avanti per conto suo. È una roba un po' singolare. È stato un presidente del Consiglio che all'inizio aveva veramente voglia di cambiare l'Italia e che ha fatto cose buone. È un grosso peccato. L'unica cosa che vuole fare il PD in questo momento, è una resa dei conti fra renziani e antirenziani in vista di un congresso che doveva esserci, per me, settimane fa, e tutto sarà paralizzato in questa cosa di cui al paese non frega nulla. Nel frattempo, l'opposizione si fa in ordine sparso".

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